La piccola rivoluzione delle Film Commission ha dinamizzato la geografia del cinema italiano, facendo emergere sul grande schermo anche città poco, o meno, viste prima. Di questo strumento legato al Comune e alla Regione il Nord Italia ha saputo approfittare meglio del Sud, come dimostra il caso della Torino Piemonte Film Commission. Il suo direttore, Giorgio Fossati, ci racconta questa prima fase.
Che storia ha la Torino Piemonte Film Commission?
In passato, erano la Regione e il Comune ad aiutare le troupe che si muovevano su Torino. Finché due anni fa mi hanno chiesto, insieme alla finanziaria Film Piemonte, di stilare il piano di fattibilità della Film Commission. Che è nata a settembre 2000.
La Torino Piemonte Film Commission È una Fondazione, il che significa che ha una personalità giuridica propria e un suo Cda. In pratica, anche se Regione e Comune restano i principali finanziatori, la nostra struttura ha una sua identità autonoma. E speriamo che arrivino presto i primi contributi privati.
Ultimi film girati sul territorio?
Nel 2000, Una lunga lunga lunga notte d’amore di Emmer, Qui non è il Paradiso di Tavarelli, Non ho sonno di Dario Argento e Ogni lasciato è perso di Chiambretti. Per la tv, invece L’ultimo sogno di Sergio Martino, Piovuto dal cielo di José Maria Sanchez con Lino Banfi e Cuore di Maurizio Zaccaro. Anche Carlo Lizzani ha girato qui una parte del suo documentario su Rossellini, presentato oggi al Louvre, e tornerà per girare un terzo di Regina, la fiction su Maria José. Tra gli stranieri, c’è stato Tom Tykwer con la troupe di Heaven, che farà passare Torino per una città del Nord Europa.
Progetti per il futuro?
Senza nulla togliere a Roma e Milano, stiamo cercando di creare un “sistema cinema” anche qui. A Torino c’è il Museo della Mole, che è stato un grande successo, un Film Festival che è il secondo d’Italia, ci siamo noi, e ora sta nascendo anche un Multimedia Park sui vecchi teatri di posa della Fert. Senza contare gli studios privati come la Delta Film, che a San Giorgio Canavese ha attrezzato la produzione di Centovetrine, l’Unistudio e l’Euphon, e la presenza di personale specializzato che si è formato su documentari e spot. Come ricordava lo speaker del Premio Oscar, Dino De Laurentiis girò il suo primo film proprio qui. Anche se sono passati molti anni, la città ha il cinema nel suo Dna.
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