Gioele Dix


Questo non è un film di Natale, come ribadisce Gioele Dix entrando alla conferenza stampa con un po’ di ritardo ed i capelli colorati di giallo (per una scommessa persa sulla sua Inter). E gli altri protagonisti di Se fossi in te, tutti presenti a sostenere l’amico esordiente Giulio Manfredonia (regista già aiuto dei Comencini, padre e figlia), sono d’accordo. Non solo perché esce a ridosso dell’estate (in 70 sale, dopo proiezioni-pilota in alcune città), nell’ormai tradizionale allungamento della stagione cinematografica, ma perché è una commedia non “all’italiana”: una if comedy, come spiegano, in una sorta di intervista a girandola, di scambio di personalità continuo…

Voi siete tutti di estrazione diversa: come vi siete scelti? Come sono nati i personaggi in relazione a chi li avrebbe interpretati?
Giulio Manfredonia
: Quando abbiamo scritto il film avevo una vaga idea di usare attori che fossero “comici”, anche perché i personaggi hanno una vena di quel tipo. Con Emilio e Lunetta [Solfrizzi e Savino] avevo già lavorato, e i loro personaggi sono stati pensati su di loro sin dal soggetto. Con gli altri invece l’approccio è stato quello classico: hanno letto il copione, abbiamo fatto delle prove, ci siamo piaciuti…

Gli attori hanno esperienze di comicità televisiva alle spalle: è solo un caso?
GM
: In realtà sì. O meglio: in Italia la comicità televisiva è lo spazio da cui molti attori bravi “devono” passare, ma loro sono anche altro…

Insomma: siete attori comici ma anche qualcos’altro, qualcun altro… ma chi vorreste essere, potendo diventare un altro?
Gioele Dix
: Io da piccolo volevo diventare un bigliettaio, raccogliere le monete e farne rotolini con le strisce di carta. Ma poi, come capita spesso con i sogni… hanno tolto i controllori! Adesso si “oblitera”… Per dare una risposta seria, come dice Manuela [Ungaro], vorrei essere me stesso quando sto bene.

E gli altri?
Emilio Solfrizzi
: io da piccolo mi sentivo sempre inadeguato, volevo essere qualcun altro ogni cinque minuti… e in fondo ho scelto questo mestiere che in parte me lo permette. È una cosa positiva anche quando cresci, non è l’invidia: sapersi confrontare con gli altri, e con te stesso…
Fabio De Luigi: Ecco, quello che lui ha vissuto da piccolo io lo vivo tutt’oggi…

E le donne, che nel film subiscono le vostre trasformazioni?
Manuela Ungaro
: beh, ogni tanto sarebbe bello essere “la mosca bianca”, come capita un po’ ai loro personaggi, e poter vedere le situazioni come senza esserci…
Lunetta Savino: Io più semplicemente mi scambierei volentieri con Madonna, Sharon Stone, La Madonna
Meryl Streep, ma senza piangere, o Sophia Loren… avere un marito produttore che ogni tanto mi chiede che film voglio fare e lo fa scrivere e girare per me…
Paola Cortellesi: Io invece… mai nessun altro, perché… metti che bello essere Totò e godersi la Magnani in Risate di gioia, oppure che bello essere la Magnani e godersi Totò in Risate di gioia… ma se fossi uno dei due non potrei essere qualcuno che vede il film “da fuori”, e se li gode tutt’e due… lo so, è un po’ contorto, però se fossi qualcuno che ammiro non potrei ammirarlo… s’è capita?

autore
23 Maggio 2001

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