Inizia con l’omaggio a Robin Williams (giovedì 16 luglio) la 45/a edizione del Giffoni Film Festival, al via ufficialmente il 17 luglio a Giffoni Valle Piana, nel Salernitano. E non poteva essere diversamente, dal momento che il tema scelto per questa edizione 2015 (che si concluderà il 26 luglio) è ‘Carpe Diem’: “un monito – spiega il direttore Claudio Gubitosi – come quello che sussurra il professor Keating (il compianto immenso Robin Williams) alle orecchie dei suoi allievi ne L’attimo fuggente, una sfida a strappare quei giorni al tempo, un invito a rendere straordinaria la propria vita, a non accontentarsi”. Orlando Bloom, Darren Criss, Tom Felton, Martin Freeman, Lauren Kate, Mark Ruffalo, Asia Argento, Luca Capuano, Fortunato Cerlino, Francesca Chillemi, il cast di Braccialetti rossi, Federico Clapis, Lodovica Comello, Valentina Corti, Ivan Cotroneo, Leonardo Decarli, Tea Falco, Stefano Fresi, Edoardo Leo, Selvaggia Lucarelli.
E ancora, Tess Masazza, Daniele Orazi, Roberto Pedicini, Massimo Poggio, Alessandro Rak, Nicolas Vaporidis, Matteo Branciamore, Primo Reggiani, Riccardo Rossi, Serena Rossi, Federico Taddia, Rocio Munoz Morales, Walter Veltroni. Sono solo alcuni degli oltre 70 ospiti che incontreranno i 3.600 giurati provenienti da circa 50 Paesi (tra i quali Australia, Corea del Sud, Francia, Giordania, India, Iraq, Israele, Pakistan, Palestina, Qatar, Usa). Vasto e complesso il programma: 7 anteprime e 7 teaser delle più importanti major (come Disney, Warner Bros, Lucky Red, 20th Century Fox, Eagle Pictures e Universal), 3 eventi speciali in anteprima mondiale, una maratona 10 eventi musicali, 20 incontri dedicati all’innovazione digitale, 4 meet&greet riservati a 4.000 fan non in giuria. E poi, ancora, artisti e maestri per la speciale sezione Masterclass con 18 incontri, che vede protagonisti, tra gli altri, lo scrittore, sceneggiatore e regista italiano Ivan Cotroneo, gli youtubers FAVJ – Clapis – Decarli – Zoda, i The Pills, lo scrittore Alessandro Baricco, lo sceneggiatore, l’attore e commediografo Massimiliano Bruno, il regista Duccio Forzano, il doppiatore Roberto Pedicini, voce di Jim Carrey in The Truman Show.
Un piccolo E.T. italiano sbarca al Giffoni Film Festival ed è Grotto, la curiosa creatura che ha la forma di una stalagmite e che si esprime soltanto attraverso suoni gutturali, protagonista dell’opera prima scritta e diretta da Micol Pallucca, in concorso il 24 luglio alle ore 15.30 nella Sala Lumiere.
Spazio anche al sociale con Aura, presieduto da Alfonsina Novellino, con tanti eventi che si susseguiranno nel corso del Gff. L’anteprima ufficiale della 45/a edizione, infatti, si terrà, grazie ad Aura, espressione sociale del Festival, martedì 14 luglio (11.30) all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Vince nella categoria Elements + 6 il film di Micol Pallucca sull'importanza dell'amicizia, e in Gex Doc Mimmo Verdesca con un excursus sugli enfant prodige del cinema dal neorealismo ad oggi
I vincitori delle sezioni storiche del festival, la +13 e la +16, sono il tedesco Sanctuary di Marc Brummond e l'americano All the wilderness di Michael Johnson. Il primo è ambientato a cavallo fra gli anni ’60 e ’70, quando i riformatori per minori in Germania erano luoghi di tortura e nasce da una serie di interviste, circa 3mila, che il regista ha realizzato fra i superstiti di quei luoghi infernaii. All the Wildernes indaga invece il travagliopsicologico di un ragazzino alle prese con il dolore provocato dal suicidio del padre
"La tv sta vivendo un'epoca d'oro amerei molto avere la possibilità di sviluppare un personaggio per un lungo periodo di tempo. Per questo sto lavorando all'idea di una serie insieme ad alcuni produttori americani - dice il popolare attore inglese parlando dei progetti futuri al Giffoni Film Festival - In Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales ho una piccola parte. Ma sono molto contento di essere tornato, di ripresentare Will Turner e di farvi conoscere mio figlio"
Né Giulietta né Romeo, presentato a Giffoni e patrocinato da Amnesty International, racconta la storia di un 16enne che scopre la sua omosessualità e per questo è preso di mira da un bullo della sua scuola. Ma la battaglia più dura per il ragazzo è quella che deve affrontare in famiglia, con due genitori ricchi, separati, poco presenti, culturalmente aperti eppure incapaci di ascoltare il figlio. Veronica Pivetti rivendica la scelta di utilizzare il genere della commedia per raccontare una storia drammatica: “Il mio è un film sui pregiudizi e sulla diversità e il fatto che si rida non vuol dire che non sia serio”