Gianni Minà: le Memorie Cubane rivivono in Dvd


Un primo assaggio di un progetto lungo cinque anni, che porterà alla realizzazione di quindici documentari in Dvd, lo si avrà in questi giorni con l’omaggio a Gianni Minà della Festa del Cinema di Roma: Cuban Memories, sei documentari nella sezione Extra d’Essai in programmazione al Filmstudio ’80 e in distribuzione nelle edicole a maggio 2008.

Tutti i documentari di Minà nascono da suoi reportage giornalistici girati nel corso degli ultimi venti-trent’anni. Oggi sono stati riversati in digitale e rimontati. Il progetto rappresenta una sorta di opera omnia del lavoro del giornalista che spaziando dal calcio alla boxe (nella serie si troveranno anche i suoi lavori su Alì e Maradona, forse tra i più conosciuti al grande pubblico) si è soffermato in particolare sulla situazione politico-sociale in America Latina. A volte con spunti sorprendenti, come l’incontro tra Giovanni Paolo II e Fidel Castro avvenuto a Cuba nel ’98.

Minà, come nasce il progetto?
La genesi del progetto risale all’edizione 2004 della Berlinale, dove arrivai dopo aver vinto il festival di Montreal. Il mio amico Dieter Kosslick selezionò In viaggio con il Che, il mio documentario sul viaggio di Guevara e Granado attraverso il continente sudamericano, lo stesso viaggio raccontato nei Diari della motocicletta di Walter Salles. Il mio documentario vinse nella sezione Panorama Dokumente, una sezione dove avevano trionfato che autori come Coppola e Pollack. Fu a Berlino che Kosslick mi chiese se non avessi altri “documenti” girati, dopo di che venne appositamente a Roma per visionare insieme a me oltre vent’anni di reportage che conservavo nel mio garage: in accordo con la comune amica Adriana Chiesa si decise di farne dei film veri e propri.

E la partecipazione alla Festa di Roma?
Principalmente è dovuta all’interessamento diretto di Goffredo Bettini che, tramite Mario Sesti, ha voluto nel programma della Festa una mia personale. Una cosa di cui sono particolarmente grato visto che il mio lavoro gira il mondo ma, cosa a cui ormai sono abituato, non è assolutamente visibile in Italia. Per cinque anni la Rai ha avuto i diritti dei miei documentari ma, tranne qualche sporadica apparizione notturna, nulla è mai andato veramente in onda.   

Quali sono le future tappe del progetto, anche per quanto riguarda le vendite?
Per il momento con Adriana Chiesa abbiamo già venduto i documentari in Brasile e Messico e, in Europa, nei Paesi Bassi. L’appuntamento più ravvicinato è il Festival di Siviglia a novembre e, successivamente, nel 2008 il Festival di Toronto, dove sono previsti contatti con distributori locali interessati ai miei documentari.

autore
20 Ottobre 2007

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