GIANNA NANNINI & ENZO D’ALO’

Chi l’avrebbe mai detto che la ribelle del rock Gianna Nannini avrebbe finito per musicare uno dei personaggi più poetici per l’infanzia? E invece è andata proprio così. La cantante ha infatti creato le “sinfonie” per Momo, il personaggio creato da Michael Ende, nonché protagonista dell’eponimo romanzo. Questa mattina a Venezia l’artista senese ha incontrato i giornalisti insieme ad Enzo D’Alò, regista di Momo alla conquista del mondo, appunto. Insieme hanno dato qualche anticipazione sul film, che sarà nelle sale a Natale e di cui una piccola parte verrà proiettata al Lido.

Enzo D’Alò a che punto è con Momo?
Abbastanza bene direi. Siamo arrivati ai ritocchi finali.

Deve essere stato piuttosto difficile adattare il libro di Ende?
No al contrario è stato piuttosto semplice. Momo è un esempio di grande letteratura e quindi lascia un grandissimo spazio all’immaginazione e alla fantasia, pur se possiede anche forti elementi di realismo. Sotto la superficie surreale e fiabesca, il libro di Ende, coglie degli aspetti molto concreti della cultura contemporanea. Un esempio? Gli uomini grigi descritti dallo scrittore, che sottraggono il tempo agli uomini e lo fumano per sopravvivere, sono molto verosimili. Purtroppo.

Gianna Nannini che effetto le ha fatto scrivere le musiche per un classico dell’infanzia e non solo?
Un’esperienza bella e nuova. Mi sono calata nel libro, nel personaggio ed ho immaginato un’atmosfera esoterica fatta di arpe e clarini. Ma sono anche riuscita a dare due volti diversi al personaggio Momo: uno “dark” e l’altro magico.La cosa che più mi ha sorpreso è che alla fine ho scoperto che queste due anime, erano anche dentro di me. Sono sicura che sorprenderà anche voi. Qualche volta, e non solo nelle favole, la ribelle punk finisce per scoprirsi anche un po’ fata.