GIANLUCA SODARO


“La processione si vede quando si ritira e non quando si avvia”. Con questo detto popolare siciliano, Santo/Luigi Maria Burruano tenta di spiegare al pistolero Boe Tamburo/Francesco Sframeli che le situazioni, per essere comprese e giudicate, devono essere seguite dall’inizio alla fine. Dunque, nessun pregiudizio. Ma quando di mezzo c’è il tradimento, il sangue ribolle e finisce che c’è poco da capire, ancor meno da spiegare. A Boe Tamburo, boss una volta temuto e rispettato, ora solo “cornuto”, non resta altro che vendicarsi.
E’ questa la storia di Cuore scatenato, singolare opera prima di Gianluca Sodaro, articolo 8 che s’appropria della lezione di Sergio Leone in tema di ‘spaghetti western’ per poi disfarsene. Il giovane regista adatta il genere sparatorie, sangue e polvere al suo stile, e imbocca la strada della commedia tragicomica e surreale.
Cuore scatenato, girato tra Marzamemi, vicino Siracusa e le cave di sabbia di Ragusa, è stato prodotto da Donatella Palermo per Asp e Vip Media con 2 miliardi e 600milioni di vecchie lire. “Usciamo il 4 aprile in 12 copie ma siamo pronti a distribuirne in sala altre 8 – racconta la produttrice – perché il film viene chiesto anche in provincia”.
Nel cast, oltre al cantante degli Almamegretta Reeno-Raiz, troviamo Gigio Alberti, Nicola Rignanese e Barbara Rizzo.

Il pregiudizio è il tema centrale del suo debutto?
Cuore scatenato inizia con una frase: “E’ più efficace una parola detta alle spalle che una pallottola dritta in fronte”. In una storia di passione e tradimento, ambientata in Sicilia, non poteva non mancare il pregiudizio, elemento radicato nella nostra cultura e che muove qualsiasi storia.

Perché l’utilizzo del genere ‘spaghetti western’?
Ho voluto compiere scelte stilistiche precise e la storia aveva già in sè questi elementi di regia. Ho seguito quei ritmi lenti, tipici della mia Sicilia, che improvvisamente possono diventare veloci. In quella lentezza si enfatizzano i personaggi e le piccole cose. Dove nulla accade, ogni singolo particolare anche quello più folkloristico come il rosario, la Bibbia, la banda musicale, diventa centrale. E i suoni e i rumori valgono quanto la recitazione dell’attore. Così mi sono affidato a dialoghi asciutti, espressioni facciali in primissimo piano e alla fotografia di un ambiente assolato, circondato da sabbia gialla.

Quando ha iniziato a lavorare su questo progetto?
Tra il ’97 e il ’98 ho scritto la sceneggiatura insieme ad Andrea Pallanza e nel 2000 ho girato. Ma il film esce solo ora a causa di problemi di distribuzione.

Come ha scelto il cast?
La maggior parte degli attori li ho conosciuti a teatro, inoltre ho chiamato Ruiz degli Almamegretta perché lo trovavo perfetto nel ruolo del diavolo. Solo dopo è nata una collaborazione sul piano musicale, affidandogli la colonna sonora.

autore
01 Aprile 2003

Interviste

Ti West
Interviste

Ti West: “in ‘MaXXXine’, gli anni ’80 che nessuno vuole mostrare”

Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid

play
Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

play
Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti


Ultimi aggiornamenti