Si terrà dal 30 marzo al 6 aprile la XVII edizione del BAFF – Busto Arsizio Film Festival. La kermesse, organizzata da B.A. Film Factory, presieduta da Alessandro Munari, e dal Comune di Busto Arsizio, con l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni e diretta daSteve Della Casa e Paola Poli, vede, come ogni anno, l’immagine del festival affidata a un artista di fama, una scelta dettata dalla volontà di creare sinergie tra le diverse arti visive.Il manifesto dell’edizione 2019 del BAFF è stato realizzato da Gianluca Folì, classe 1978. Un talentuoso e pluripremiato illustratore di fama internazionale che, dal suo studio tra i vigneti dei Castelli Romani vicino Roma, porta avanti collaborazioni con tutto il mondo. Nel 2015 è stato insignito a New York della medaglia d’oro della Society of Illustrators.
A proposito dell’immagine che accompagnerà la XVII edizione del BAFF Folì ha spiegato: “Le prime si sa, sono le idee più acerbe, quelle da sviluppare, perché parlare di cinema attraverso una sola immagine non è cosa semplice. In questi casi l’esperienza si deve scambiare continuamente con l’intuito per trovare le soluzioni che servono in quel momento per quel progetto e non un altro. E così è stato. Ho voluto raccontare come l’atto del guardare e del raccontare fossero parte del medesimo meccanismo basato sulla continua rielaborazione e ricostruzione della realtà e del mondo. Il richiamo formale e cromatico che ha inizio dall’occhio della donna e che si ritrovano nell’occhio artificiale della cinepresa, termina nella piazza di Busto Arsizio -all’interno della maglia- immersa in uno spazio onirico che non ha più un confine stabilito. Il risultato ottenuto, non mi ha lasciato nessun dubbio. Era l’immagine che stavo cercando”.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
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Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis