Il FilmForum Festival – coordinato da Leonardo Quaresima e Federico Zecca – torna tra il 9 e il 15 marzo, lascia Udine e si sposta a Gorizia, sempre promosso dall’Università di Udine con l’Associazione Culturale Lent e un partenariato di atenei internazionali. La 23ma edizione si articolerà in due momenti, a partire dal grande convegno internazionale (9-11 marzo) con esperti di tutto il mondo ancora dedicato a “Una storia del cinema senza nomi” che prosegue la stimolante ‘provocazione’ avviata lo scorso anno.
Nella sede della Fondazione Carigo sono attesi gli interventi di Pierre Bayard, noto per il bestseller “Come parlare di un libro senza averlo mai letto” e del filosofo Maurizio Ferraris.
Il festival proseguirà con la Spring School (11 -15 marzo) dedicata al progetto “Bodifications – Mapping the Body in Media Culture”: studiosi e ricercatori riflettono su come media e tecnologie cambiano il modo in cui guardiamo al nostro corpo. Tra i protagonisti anche i cineasti sperimentali Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Dopo la retrospettiva a loro dedicata dal Centre Pompidou di Parigi, a FilmForum la proiezione in prima assoluta per l’Italia dei risultati del restauro condotto dai laboratori de La Camera Ottica di Gorizia sul catalogo dei loro Film Profumati: pellicole in 8 e 16mm realizzate per interagire con l’emanazione di odori e profumi, in un’idea di “cinema espanso”.
La Spring School ospiterà anche la fondatrice degli studi sul porno, Linda Williams, con una lectio magistralis (Fondazione Carigo, 13 marzo). Docente di cinema e retorica a Berkeley (California) è stata la prima studiosa a considerare la pornografia come una forma culturale, dando di fatto origine ai cosiddetti porn studies alla fine degli anni ’80 con il suo libro “Hard Core: Power, Pleasure, and the ‘Frenzy of the Visible’ “.
A inaugurare le proiezioni serali nelle sale del Kinemax di Piazza Vittoria, sarà il regista britannico Kevin Brownlow, premio Oscar alla carriera nel 2011. Al centro dell’omaggio le Hollywood Series, serie televisiva documentaria del 1980 narrata dal celebre attore James Mason, in cui si ripercorre la storia del cinema muto statunitense, dall’epoca dei penny arcade al primo film sonoro.
Toccherà a Jackie Stacey e Jack Halberstam affrontare il tema dell’identità e non-identità di genere e l’identità di genere nel Cinema. La docente inglese tratterà nel suo intervento di un’icona cinematografica “fuori dai generi” come l’attrice Tilda Swinton, protagonista di un film “cult” sull’identità di genere, come l’Orlando di Sally Potter, tratto dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf.
Uno dei più brillanti analisti politici del concetto di Queer come lo studioso dell’Università del Sud della California Jack Halberstham sarà impegnato nella relazione Queer Times/Queer Space, Transgender Lives.
Infine il docente dell’Università di Montreal Bernard Perron, massimo esperto mondiale di videogiochi horror, spiegherà perché e come ci sia un’attenzione così profonda a rappresentare i corpi degli zombie nel videogioco e nei media contemporanei.
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