GIAMPAOLO SODANO

E’ Giampaolo Sodano, nel passato giornalista, parlamentare nella nona legislatura, direttore di Raidue e Canale 5, presidente della Sacis e amministratore delegato della Sipra, attuale presidente dell’Unidim, (unione distributori in forza all’Anica) e presidente della Eagle Pictures, il regista dell’operazione Eagle Flies to Piemonte.
“Ho dedicato un anno della mia vita a preparare questo progetto che, grazie all’impegno del presidente Enzo Ghigo, vede la Regione Piemonte nell’inedito ruolo di partner di una società privata: la Eagle” ha dichiarato.
E a Belgirate, località sul Lago Maggiore dove è stata presentato il format multimediale, Sodano ha anche ricordato i risultati della casa di produzione e distribuzione fondata nel 1986 da Ciro e Stefano Dammico: “L’azienda è passata dai 57 miliardi di fatturato di tre anni fa ai 110 del 2001 e oggi conta 60 dipendenti.

Come è nato il progetto Eagle Flies to Piemonte?
Nasce dalla decisione dell’Enoteca del Piemonte di trovare nuove strategie di comunicazione e promozione dei prodotti regionali. Alla Eagle è toccato il compito di costruire un format adeguato a tale esigenza. L’idea di fondo è semplice: comunicare il Piemonte attraverso le emozioni dell’audiovisivo e il connubio tra creatività e tecnologia, mettere in scena storie e personaggi sullo sfondo della regione per valorizzare i suoi beni e le sue risorse.

Tempi e budget delle produzioni audiovisive?
La fase ideativa e creativa è cominciata un anno fa. Quella realizzativa prenderà il via alla fine di settembre con la docufiction A Great Fortune diretta da Francesco Cabras e Alberto Molinari. Le riprese dei lungometraggi cominceranno a marzo 2003 con il film di Lamberto Bava e si concluderanno con quelle di Vino, patate e mele rosse. Tre dei quattro film del format, quelli di Bava, Cappelli e Frades, sono coprodotti al 45% dalla Eagle Pictures, al 15% da Rai Cinema e al 40% da due compagnie europee: la Filmax di Barcellona e la Future Film Group di Londra. Al Piemonte consegneremo opere non italiane ma europee, in grado di competere nel mercato globalizzato.

Fabrizia Cusani, sua moglie, ha un ruolo importante in tutta l’operazione…
Sì. Fabrizia è la story editor dei film. Ha scritto i soggetti e scelto i registi tra cui ci sono ben due esordienti, Francesco Cabras per la docufiction e Massimo Cappelli per il lungometraggio Beate e suo figlio, che hanno la possibilità di lavorare in una struttura produttiva solida.

Avete intenzione di estendere il progetto ad altre regioni d’Italia?
Abbiamo messo a punto un format di comunicazione esportabile. Ovviamente deve essere modellato sull’identità di ogni regione. La Dta, società della Eagle che si occupa dello sviluppo del progetto ha già messo a punto proposte analoghe per la Toscana, il Lazio e la Sicilia. Inoltre, stiamo lavorando ad un progetto nazionale da presentare al ministero delle Politiche agricole.

Tempo fa la Eagle progettò di entrare in Borsa.
L’intenzione rimane, ma i tempi di ingresso sono legati alla ripresa del mercato finanziario.