Il fumettista Igort è in concorso alle Giornate degli Autori veneziane con l’opera prima 5 è il numero perfetto, storia di camorra ambientata nella Napoli degli anni ’70, tratta dalla sua omonima graphic novel. Nel cast Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso e Iaia Forte. Tra gli eventi speciali sono da segnalare Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani, con Isabella Ragonese, tra dramma e fantasy, con un ragazzo affetto da sindrome di Down che nella mente del fratellino diventa un supereroe, ispirato al romanzo di Giacomo Mazzariol. E ancora il cortometraggio Il prigioniero di Federico Olivetti, con Sabrina Impacciatore, su due sposini di paese coinvolti in una storia di furti, sparizioni e misteri; Scherza con i fanti di Pannone con le musiche di Ambrogio Sparagna, distribuito da Luce Cinecittà (leggi la notizia) e Mondo Sexy di Mario Sesti, ricostruzione attraverso sequenze dei documentari degli anni ’60 del corpo femminile, chiamando in causa Bataille e Barthes.
E’ la sedicesima edizione delle Giornate degli Autori (28 agosto-7 settembre), quest’anno per la prima volta sotto la presidenza di Andrea Purgatori, che prende il posto di Roberto Barzanti. Ed è stato il delegato generale Giorgio Gosetti a presentarle in una affollatissima Casa del Cinema insieme alle selezionatrici Gaia Furrer e Renata Santoro: 11 i film in concorso, 8 gli eventi speciali compresi i “Miu Miu Women’s Tales” e il film di chiusura Les chevaux voyageurs dedicato al “Re dei cavalli”, il poliedrico Bartabas, 7 le “Notti Veneziane” alla Villa degli Autori, cui si aggiungono gli incontri, gli omaggi, i progetti speciali promossi dalle due associazioni, ANAC e 100autori, che organizzano, mentre tra i partner, oltre ai due main sponsor MiBAC e BNL BNP Paribas, figura anche Cinecittà News media partner con Cineuropa.
Purgatori ha esordito ricordando Ugo Gregoretti, Mattia Torre e Pietro Coccia, “tre artisti e amici che rimarranno sempre con noi”. Barzanti, ora presidente onorario, ha introdotto il Premio LUX, organizzato dal Parlamento Europeo, che quest’anno propone come finalisti: Cold Case Hammarskjöld di Mads Brügger (Danimarca, Norvegia, Svezia, Belgio); God Exists, Her Name Is Petrunya di Teona Strugar Mitevska (Macedonia del Nord, Belgio, Slovenia, Croazia, Francia); El Reino di Rodrigo Sorogoyen (Spagna, Francia): il presidente dell’europarlamento David Sassoli ha inviato un videomessaggio per sostenere l’importante iniziativa che culminerà nella giornata 28 Times Cinema.
Hanno un’anima fortemente europea ed europeista, le Giornate, sezione autonoma e parallela della Mostra, ma quest’anno ci sono nuove nazionalità extraeuropee come Laos, Sudan e Giappone. Quattro le opere prime in concorso, sei le donne dietro alla macchina da presa.Tra i fili rossi un ritorno alla spiritualità e la ricerca di radici ancestrali. Dal Sudan il giovanissimo autodidatta Amjad Abu Alala porta You Will Die at 20 sulle conseguenze della maledizione di uno sciamano; è ventenne anche l’americano Phillip Youmans, vincitore al Tribeca di New York, che porta Burning Cane (evento fuori concorso). Nella selezione competitiva delle Giornate (20.000 euro di premio per il miglior film giudicato da 28 giovani spettatori provenienti da tutti i paesi dell’Unione Europea), non mancano nomi noti come Dominik Moll (il suo Only the Animals è il film d’apertura), Jayro Bustamante con La Llorona, la grande star giapponese Jō Odagiri con They Say Nothing Stays the Same alla sua prima prova nel lungometraggio, Fabienne Berthaud con un suggestivo viaggio iniziatico in Mongolia per la vedova Cécile de France (Un monde plus grand). A completare la selezione il polacco Corpus Christi di Jan Komasa, interprete di temi cari al maestro Kieslowski, il norvegese Beware of Children di Dag Johan Haugerud con una tragedia scolastica che diventa spaccato sociale e politico, il travolgente Un divan à Tunis di Manele Labidi, commedia psicoanalitica con Golshifteh Farahani, il debutto del Laos alla Mostra con la ghost story The Long Walk di Mattie Do, l’inedita coproduzione tra Stati Uniti e Filippine Lingua franca di Isabel Sandoval, autrice transessuale e immigrata filippina negli States che riafferma i diritti del gender nell’America di Trump.
Tra gli eventi speciali, i due nuovi corti d’autore della serie “Miu Miu Women’s Tales” firmati da Hailey Gates e Lynne Ramsay, la serata speciale dedicata a Pierre Cardin con House of Cardin di David Ebersole & Todd Hughes, il ritratto della Milano di Guido Crepax in Cercando Valentina di Giancarlo Soldi (nelle “Notti Veneziane”).
La locandina ci mostra due registi – Alice Rohrwacher ed Edoardo De Angelis – che nascondono il volto dietro a un muso leonino. Un gioco che ha coinvolto anche tutti gli spettatori della conferenza stampa.
E ancora il delegato generale Gosetti annuncia il rilancio del progetto speciale ‘100+1’ che, grazie al programma ‘Cinema e Storia’ della Regione Lazio, Istituto Luce-Cinecittà e Roma Lazio Film Commission, festeggia 10 anni di educazione all’immagine; il recupero di una storica eredità come quella dei Ladri di Cinema ideata nel 1982 da Stefano Consiglio, Daniele Costantini e Marco Melani; il progetto formativo sui nuovi linguaggi delle immagini e dei suoni ideato da Roberto Perpignani.
Pre apertura con l’evento ormai tradizionale organizzato con Bookciak Azione! martedì 27 agosto. E ancora: la serata evento intorno all’anteprima del film Great Green Wall di Jared P. Scott con la presenza della grande cantante maliana Inna Modja; il film-documento di Tomaso Pessina Emilio Vedova: dalla parte del naufragio narrato da Toni Servillo; la serata in compagnia di Riccardo Sinigallia (musicista) e Dario Albertini (regista) con i loro nuovi lavori; la masterclass di Marco Bellocchio (premio SIAE 2019) e quella di Margarethe Von Trotta (premio alla carriera Isola Edipo); il corto Sufficiente di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco; il progetto di Chiara Nano su Alberto Grimaldi, mitico produttore di Leone, Pasolini, Fellini, Bertolucci, Scorsese; il grande omaggio che la città di Parma dedicherà, dalla fine dell’anno, a Bernardo Bertolucci.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni