“Gabriele è un entusiasta, un vero trascinatore. Stabilisce un’intesa forte, fondata sulla fiducia, aspettandosi molto da te. Se non dai abbastanza, dopo il ciak arriva e ti dice ‘Puoi fare meglio’. E, nove volte su dieci, ha ragione”. Laura Morante, protagonista di Ricordati di me, parla di Gabriele Muccino. Il regista, sul set per altre 8 settimane, confessa che mentre L’ultimo bacio era ancora in sala lui non riusciva a pensare ad altro. “Ero troppo dipendente da quel film. Solo quando è uscito fuori dalla programmazione ho potuto progettare un nuovo film. L’anima con cui sto dirigendo e ho scritto con Heidrun Schleef Ricordati di me è sincera. Comunque andrà, sono sicuro di aver fatto la cosa giusta al momento giusto”. Il film, prodotto da Fandango in collaborazione con Medusa con 5 milioni di €, uscirà in 400 copie il 14 febbraio prossimo ma, svela il regista “la distribuzione il giorno di San Valentino è un gioco. Il film è romantico ma non ha proprio nulla di consolatorio”.
Di cosa parla “Ricordati di me”?
E’ un film corale, ancora di più del precedente. E’ la storia di una famiglia che, scossa dai desideri di successo della figlia Valentina (la ragazza vuole fare la velina, ndr), subisce una sorta di collasso. I due coniugi Fabrizio Bentivoglio e Laura Morante, la vecchia amica del marito Monica Bellucci, tutti si rendono conto che quello che volevano dalla vita si trova fuori dal nucleo familiare. Come per effetto di un’azione centrifuga, questi personaggi inizieranno a vivere nel segno di individualismo sfrenato.
L’effetto detonatore è inizialmente affidato alla figlia e alle illusioni create dal piccolo schermo.
Di esempi come Valentina nel piccolo schermo se ne vedono molti. Gente che non sa far nulla, ma va in televisione, racconta una barzelletta e vive il sogno del successo. La gente è convinta che si vale se ci si mette in mostra come una merce. E’ una logica perversa ma ormai consolidata.
C’è un giudizio morale in questo?
Affatto, Ricordati di me non dà risposte né tanto meno giudizi morali. Alla fine i protagonisti saranno sensibilmente più consapevoli di ciò che avevano e potranno avere. Io non ho una tesi, penso semplicemente che ognuno di noi deve fare quello che lo rende felice, qualsiasi cosa sia. Come c’arrivi, quanto ti costa, farai i conti con te stesso e con la tua coscienza. Io seguo queste anime inquiete con grande tenerezza ed empatia. Più sono vulnerabili e fragili, più li amo.
Come hai scelto il cast?
Ho scritto pensando già agli attori. L’unica che ho dovuto trovare è la ragazza, Nicoletta, ma sono stato fortunato, perché è arrivata subito.
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