Future Film Festival premia ‘Window Horses’

Il film di Ann Marie Fleming è una riflessione sulle barriere culturali e generazionali con protagonista una giovane poetessa canadese di origini cinesi. Menzione speciale al cileno La Casa Lobo


La giuria del Future Film Festival ha assegnato il Platinum Grand Prize al film Window Horses: The Poetic Persian Ephifany of Rosie Ming (Canada, 2017), di Ann Marie Fleming “per la ricchezza emotiva raccontata con un segno grafico ricercato e sintetico che ti accompagna in un viaggio di scoperta e di crescita inaspettato”. Window Horses, prodotto dal National Film Board of Canada, in anteprima italiana al FFF è un film che riflette sul dovere di abbattere tutte le barriere culturali e generazionali. La protagonista è Rosie Ming, una giovane poetessa canadese di origini cinesi, che viene invitata a un festival di poesia in Iran. Giunta là, per la prima volta lontana dai suoi nonni iperprotettivi, conosce altri poeti che la costringono a fare i conti con le sue origini e la sua storia. La regista Ann Marie Fleming, nata in Giappone, di origini cinese e australiana, vive in Canada è emersa per la prima volta dalla scena artistica della West Coast negli anni ‘80. Il film è ampiamente finanziato dal Crowdfunding attraverso Indiegogo.

La giuria ha assegnato inoltre la menzione speciale a La Casa Lobo (The Wolf House), di León e Cociña (Cile, 2018) “per la ricerca espressivo-narrativa, che coniuga la necessità autoriale con l’impasto visivo”. Ispirato alla storia vera della setta di origine tedesca chiamata Colonia Dignidad, che commise atroci violenze in collaborazione con la dittatura di Pinochet, The Wolf House è un film inquietante e caotico, animato in stop-motion, capace di dare forma allo spettro mai sopito della dittatura.

La giuria del Premio Future Film Short ha premiato Inanimate di Lucia Bulgheroni, “per aver saputo utilizzare al meglio le tecniche dell’animazione rendendole protagoniste e coniugandole all’irrisolvibile dubbio esistenziale”. La giuria ha voluto inoltre segnalare con una Menzione Speciale altre due opere, Xian, di Roxane Campoy, Pauline Ledu, Myriam Belkheyar, Gwenaelle Bavoux, “per aver mostrato il potere dell’animazione che diventa mezzo di narrazione innovativo coniugando passato e futuro” e Reruns di Rosto… “che conferma la padronanza dell’integrazione di tecniche miste, con una poetica originale e inconsueta”. Nello Spazio VR – Premio Virtual Reality Contest alla sua prima edizione, tra le nove opere in concorso la giuria ha scelto Rone VR interactive app, (in anteprima europea) di Lester Francois (Canada) , un originale ritratto dell’artista Rone, che realizza murales giganti raffiguranti volti di donne, in luoghi abbandonati o edifici dismessi. Attraverso la app in VR è possibile accedere ad esclusive interviste con l’artista e in stanze dove l’artista lavora.

 

 

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