“Fughe e approdi”, a Miami la magia delle Eolie

E’ stato accolto da un lungo, caldissimo applauso il documentario di Giovanna Taviani presentato dal Sicilian Film Festival alla Cinematheque of Miami Beach. Il pubblico è stato letteralmente conquistato dal racconto e in particolare dal legame di Giovanna con le Eolie fin da quando era bambina: infatti, come ha ricordato, presentando il film, Laura Delli Colli, presente al festival per una serata dedicata al rapporto cinema e gusto nella cucina siciliana, Giovanna è legata all’arcipelago fin da quando il padre Vittorio e lo zio Paolo l’avevano voluta nel 1984 protagonista della sequenza finale di Kaos sulla tartana dalla vela rossa che torna, oggi come immagine guida nel suo documentario Fughe e approdi. 

Giovanna viaggia su quella piccola imbarcazione, guidata dallo stesso marinaio, Franco, “Figliodoro”, ora cinquantenne. Il documentario, che ha esordito a Venezia in Controcampo ed è arrivato in sala l’8 aprile distribuito da Cinecittà Luce, ora è a Miami e porta al Festival diretto da Salvo Bitonti la suggestione delle Eolie, da Alicudi a Filicudi da Lipari a Stromboli, da Panarea a Salina e Vulcano, incontrando testimoni e raccontando storie, anche private delle “sue” isole che porta nel cuore da sempre.

Un viaggio che a Miami ha conquistato il pubblico americano con la scoperta di isole che – come Giovanna Taviani racconta – sono state terre di confino, di lavori che segnavano il fisico (ad esempio per i cavatori di pomice) e costringevano gli uomini a partire in cerca di fortuna altrove, ma anche scenari straordinari per il grande cinema, da Rossellini a Antonioni, da Dieterle a Marco Leto, da De Seta fino al Postino con Troisi e a Caro diario di Moretti.