“Il digitale è il cinema del futuro, anzi del presente” per Carlo Fuscagni, presidente di Cinecittà Holding. “Il digitale è un business che non esiste ancora” per Gianni Cantini, presidente Elsacom. “Il mercato del digitale più che maturo sembra morto” per Lamberto Mancini, direttore generale Cinecittà Studios. “Il digitale è quando l’attore non ci sarà più” per Pasquale Squitieri, regista. “Il digitale è produzione e post produzione in contemporanea. Color correction. Abbattimento dei costi. Una Londra del XIX secolo ricostruita senza scenografie miliardarie” per David Bush di Marina Studios, già a capo di Cinecittà Digital.
Pareri contrastanti emersi dall’incontro che Felice Laudadio ha coordinato oggi pomeriggio presso la Casa del Cinema di Roma. Una struttura che dispone di tecnologie di proiezione estremamente avanzate, anche grazie agli sponsor privati, e che vorrebbe porsi come non plus ultra nel campo dell’esercizio. Così agli interventi si sono alternate immagini-prototipo, spesso assai accattivanti, tra cui il corto di Carmen Giardina finanziato da Cinecittà Holding, Turno di notte, un noir ironico con Leo Gullotta nei panni di un autista d’autobus dai sonni irrequieti. La copia proposta (in Beta) non ha reso giustizia al lavoro di Blasco Giurato e all’eccellenza della camera Vyper. Comunque la serie “Sei per sei”, giunta ormai al nono cortometraggio, prosegue, come annunciato dallo stesso Carlo Fuscagni. Che sogna anche una cineteca in digitale “per far vedere il nostro patrimonio filmico in tutta Italia e all’estero a costi anche contenuti”.
Se la tele-proiezione resta un miraggio (meno di 5 le sale attrezzate nel nostro paese), la post produzione si avvale ampiamente di queste tecnologie non solo all’estero (soprattutto in Francia e Usa) ma anche in Italia grazie a aziende come Proxima e Cinecittà Digital. Circa dodici i nostri film montati in digitale, tra cui Lavorare con lentezza, A+R Andata e ritorno, Opopomoz. Intanto Carmen Giardina, lanciata come regista proprio dal corto prodotto da Cinecittà Holding, vincitore di molti premi, non ha ancora avuto la chance di debuttare nel lungometraggio. “Per ora – ci racconta – ho adattato un testo teatrale, Sleeping around, che avrà la regia di Marco Carniti”.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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