Donne al limite: sono quelle che conquistano la X edizione di FrontDoc, la rassegna del cinema di frontiera che si è chiusa questa sera nella Cittadella dei giovani di Aosta con la cerimonia di premiazione. Miglior lungometraggio al film belga Les prières de Delphine della regista Rosine Mbakam, miglior cortometraggio allo spagnolo A Comuñón da miña prima Andrea di Brandán Cervino e miglior mediometraggio per The Doll, film iraniano di Elahe Esmaili.
Tre storie che vedono protagoniste le donne, tra culture diverse che si ritrovano unite da retaggi sociali, comunità patriarcali e derive religiose, tre generazioni, tre Paesi lontani l’uno dall’altro, raccontati magistralmente nelle pellicole che hanno trionfato nell’edizione 2021 del Festival che, per definizione, apre una finestra su quel mondo di confine troppo spesso lontano da ogni sguardo. La serata di chiusura ha visto la sala del Teatro della Cittadella gremita, nel rispetto delle limitazioni anti-Covid, per la proclamazione dei vincitori e la proiezione del film Se ho vinto se ho perso di Gian Luca Rossi, dedicato al gruppo punk aostano KINA, omaggiato dal pubblico con un interminabile applauso ennesimo riconoscimento per il docu-film già vincitore di numerosi premi internazionali.
Già vincitore del Premio del Pubblico Giovane al Cinemà du réel di Parigi e nella selezione ufficiale allo Sheffield Docfest e del True/False Film Festival (USA), Les prières de Delphine di Rosine Mbakam, in anteprima italiana a FRONTDOC, si aggiudica il Premio Come Miglior Lungometraggio dell’edizione 2021. Questa la motivazioni della Giuria: “Il film, attraverso la scelta di un singolo spazio e inquadrature statiche, si costruisce attorno alla testimonianza della protagonista che riesce ad evocare un universo con la sola forza della parola. Attraverso il racconto della vita della protagonista il documentario rivela un quadro complesso e drammatico che vivono molte donne africane. Rosine Mbakam conferma la sua capacità di raccontare il reale attraverso la forza delle persone filmate e l’intimità che riesce a costruire con loro.”
Vince il Premio come Miglior Cortometraggio la brillante e acuta pellicola A Comuñón da miña prima Andrea, dello spagnolo Brandán Cerviño (anteprima italiana), vincitore a Vision du Reel, Premio Speciale della Giuria all’AFI DOC e Premio del Pubblico al TENERIFE Shorts. Questo il commento della giuria: “Riconfigurando con ironia e semplicità, attraverso le immagini di famiglia, il concetto di “documentario partecipativo”, il cortometraggio combina diversi registri in un dialogo vertiginoso e ludico tra sacro e glamour, tra religione e reggaeton”.
L’iraniano The Doll (anteprima italiana) vince il Premio come Miglior Mediometraggio “per la capacità di dipanare i molteplici punti di vista di un gruppo familiare dando vita a un discorso corale e articolato, in bilico tra valori tradizionali e contemporanei. Il film con sguardo sensibile indaga e mette in discussione un fenomeno complesso come quello dei matrimoni precoci nella società iraniana”.
È il film svedese Imad’s childood del regista Zahavi Sanjavi il lungometraggio più amato dalla Giuria Giovani del festival. Il documentario racconta il ritorno a casa di un bimbo yazida dopo 5 anni di prigionia da parte dell’ISIS. Incapace di superare il trauma e il lavaggio del cervello subiti, sebbene i suoi occhi emanino ancora innocenza, Imad non mostra altri sentimenti che l’odio per sua madre e il risentimento verso coloro che lo circondano. La giuria giovane ha premiato anche Mission: Hebron di Rona Segal come miglior corto e Icemeltland Park come migliore mediometraggio.
Si chiude così la decima edizione di FrontDoc che, dopo un anno di pausa dovuto al Covid, è tornato portando sul palcoscenico della Cittadella dei Giovani un evento particolarmente ricco: 24 film in concorso e 16 anteprime italiane, eventi e ospiti tra i quali Sabina Guzzanti, che ha fatto registrare il soldout con il doppio appuntamento di presentazione del suo romanzo 2119. La disfatta dei Sapiens e del film Spin Time – Che fatica la democrazia!. E poi gli incontri, momenti di confronto su alcuni dei temi di scottante attualità sociale, politica e geopolitica, dal Medio Oriente al razzismo, dalla violenza sulle donne alle tematiche LGBTQI con esperti e protagonisti.
Ora spazio agli appuntamenti con FrontLab, il laboratorio per i professionisti del cinema e dell’audiovisivo, organizzatoin collaborazione con Film Commission Vallée d’Aoste, in programma dal 22 al 24 novembre che quest’anno avrà un insegnante d’eccellenza: Daniele Ciprì, uno dei più importanti direttori della fotografia italiani, vincitore di 2 David di Donatello e con un prestigioso passato anche da regista (da solo e in coppia con Franco Maresco). Lunedì 22 novembre terrà un laboratorio teorico-pratico di fotografia e illuminazione cinematografica per filmmaker ed elettricisti, professionisti o aspiranti tali, mentre mercoledì 24 sarà protagonista di un incontro pubblico in cui ripercorrerà la sua straordinaria carriera.
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