Franco Zeffirelli, il più “americano” dei registi italiani, uno dei pochissimi il cui nome abbia un significato anche per i produttori di Hollywood. Lui, allievo di Visconti, amico di Liz Taylor e di Maria Callas, virtuoso dello spettacolo ricco, sfarzoso, un po’ demodé, esteta del volto maschile intenso e nobile.
Lo raggiungiamo nella sua casa di Roma. “Come va?”. “Non bene, no. Da due anni ho fastidi terribili a causa di una gamba, il ricordo maligno di un vecchio incidente d’auto, quando mi fracassai la testa insieme a Gina Lollobrigida”.
Eppure, nonostante la fatica, il dolore, l’immobilità, degli ultimi mesi, la vena di Zeffirelli è sempre attiva.
Ha inaugurato in vari luoghi del mondo una mostra di bozzetti realizzati per spettacoli, opere teatrali, opere liriche, film.
Mesi nei quali, però, sognava una cosa sola: il cinema. E il suo prossimo progetto sulla vita di Maria Callas.
’’Callas Forever’’… Si dice che rivelerà episodi inediti sulla sua vita. Lei la conosceva personalmente?
Ero uno dei suoi migliori amici. La conobbi quando ero giovanissimo e non ho mai messo di esserle vicino. Ma se sperate di soddisfare la vostra curiosità per il gossip, sarete delusi. Nel film ci sarà la Callas vera, quella che soltanto gli amici conoscevano.
Questo che significa tradotto al cinema?
Ho scelto di mettere in scena un tentativo. Quello fatto dai suoi amici per riportarla sulle scene. Lei diceva di non avere più voce: loro erano certi che avrebbe recuperato quella di qualche anno prima. All’epoca, era una follia. Una follia d’amore, per lei.
Ci parli del cast?
Nel ruolo dell’amico più vicino, un impresario, ho scelto l’attore più carismatico e nobile della scena mondiale: Jeremy Irons. Per il ruolo di Maria Callas, ho scelto Fanny Ardant dopo vari ripensamenti.
Quanto costerà il film? E dove ha deciso di girarlo?
Quindici milioni di dollari. Non molto, per un film americano. Gireremo in Spagna, a Roma e in un teatro di Bucarest. Sono previste quattordici settimane di lavorazione, a partire da luglio.
’’Callas Forever’’ non è l’unico progetto che vuole realizzare nei prossimi mesi. Qual è il secondo?
Il secondo riguarda la Liberazione. E’ basato sulla mia esperienza di ragazzo. Ed è, in qualche modo, il seguito di Tè con Mussolini.
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