Franco Valenziano


UbikHanno contribuito alla magia di Cantando dietro i paraventi, di Ermanno Olmi, creando e moltiplicando le navi ed elaborando degli sfondi ricchissimi di atmosfera grazie a un imponente lavoro di compositing (una sorta di fotomontaggio applicato alle immagini in movimento). Oggi i ragazzi di Ubik (http://www.ubik.it/) sono impegnati sul film italiano più atteso dell’anno: La tigre e la neve, l’ultima fatica di Roberto Benigni, che immaginiamo ricco di spunti visionari ma ben contestualizzati nella storia, come già Pinocchio. Mentre per quel film si era rivolto a un supervisore inglese, stavolta Benigni ha scelto una società italiana. Il supervisore effetti visivi, Franco Valenziano, sta seguendo il film, ora in fase di montaggio.

Puoi parlarmi brevemente di Ubik?
Ubik Visual Effects nasce a Milano più di dieci anni fa, raggruppando professionisti e artisti che già gravitavano nel mondo degli effetti speciali e della produzione interessati a sviluppare l’uso delle nuove tecnologie digitali. La storia di Ubik ha subìto poi molti colpi di scena, ma la volontà di “piegare” le nuove soluzioni a un approccio artistico e qualitativamente ai massimi livelli è rimasto sempre il nostro punto fondamentale.

R. BenigniCom’è nata la collaborazione con Roberto Benigni e con la Melampo per “La tigre e la neve”?
Ubik ha partecipato a una gara internazionale per l’appalto degli effetti visivi. Non avevamo mai lavorato con la Melampo, ma ci conoscevano già per altri film realizzati con successo negli anni passati. Credo che proprio la qualità di quei lavori sia stata una carta vincente.

Qual è l’entità e la tipologia degli effetti visivi in questo film? Immagino che per ricostruire l’Irak in Tunisia sia necessaria una mole rilevante di effetti…
Il film è attualmente in fase di montaggio e quindi non possiamo scendere nei dettagli… Sono costretto a essere evasivo ma, riassumendo in poche parole, gli effetti visivi sono al servizio del regista e della poesia della sua storia.

Quanto vi ha impegnato e vi impegnerà la realizzazione degli effetti di “La tigre e la neve” in termini di tempo?
Abbiamo iniziato a parlare degli effetti visivi di questo film l’estate scorsa; io ho seguito personalmente le riprese delle scene che prevedono interventi digitali sui vari set tra Roma, la Tunisia e Papigno. Grosso modo prevediamo di finire per questa estate.

Com’è lavorare con Roberto Benigni?
E’ un piacere enorme: seguire la sua troupe in mezzo a deserti e città è stato emozionante. Vedere come un artista del suo calibro, in mezzo a tante difficoltà da superare e a un impegno lavorativo che va moltiplicato almeno per quattro (considerando le sue molteplici vesti in questa produzione) non perda mai la sua grande “verve” è un insegnamento di vita.

Ubik ha alle spalle anche altri film molto importanti, come “Cantando dietro i paraventi”, con cui ha vinto il primo David di Donatello per gli effetti visivi. Quali sono stati gli altri lavori di rilievo?
Cantando dietro i paraventiCantando dietro i paraventi è sicuramente il film che ci ha dato le maggiori soddisfazioni, ma Ubik ha iniziato a lavorare per il cinema nel 1998 su Baci e abbracci di Virzì. In seguito ci siamo occupati di La fame e la sete di Albanese (su tutte le delicate sequenze del “clone”) e di Ferdinando e Carolina della Wertmüller. La nostra storia inizia comunque nel settore pubblicitario, per il quale abbiamo realizzato, ad esempio, lo spot del Maxibon con l’alieno e quello della Volvo con le automobili che si palleggiano una grossa sfera bianca. Per quel che riguarda i commercials abbiamo lavorato non solo per l’Italia, ma anche per il mercato internazionale, riuscendo a strappare alcune importanti produzioni alle più quotate case di post-produzione californiane. Citare qualche titolo fra i tanti è difficile, ma voglio comunque nominare la ormai decennale collaborazione con il regista Dario Piana, fondamentale per la nostra crescita professionale.

Cosa ti auguri per il futuro del settore degli effetti visivi, vista la situazione non felice del cinema italiano di oggi?
Il futuro delle nuove tecnologie non può che essere “radioso”, si tratta solo di capire quando questo avverrà in Italia. In verità ci si scontra con i limiti del nostro mercato, ma se si capirà che gli effetti visivi sono un aiuto alla produzione e non una ulteriore complicazione, allora non vedo più problemi al loro utilizzo.

Avete altri lavori  in vista?
Ubik è una società ancora in bilico tra realtà artigianale e struttura industriale, e come tale non ha i numeri per affrontare molte produzioni contemporaneamente, e comunque vogliamo dedicare la massima attenzione a La tigre e la neve, che naturalmente per noi è la grande occasione! Certo, abbiamo i nostri sogni nel cassetto, o per meglio dire abbiamo il cassetto pieno di progetti…
Per quel che riguarda gli spot ci sono quello della Geox (realizzato in animazione classica ma con scenografie 3D), quello di Mediolanum (girato al teatro 5 di Cinecittà, con una scenografia virtuale del deserto e con degli specchi che volano), quello di Fanta (con delle scarpe che corrono da sole) e infine il nuovo spot di Gardaland per pubblicizzarne l’ultima attrazione.

autore
21 Marzo 2005

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