Francesco Zippel firma l’omaggio definitivo a Sergio Leone

Si intitola Sergio Leone – L’uomo che inventò il Western il documentario presentato a Venezia Classici che ripercorre la carriera e l’influenza del grande regista, con contributi di autori del calibro


“Il cinema per me è uno spettacolo immenso dove si ripropongono fatti della vita mascherati”, inizia con la voce stessa di Sergio Leone il documentario a lui dedicato, presentato a Venezia Classici nell’ambito della 79ma Mostra del Cinema. Ed è proprio in questo “spettacolo immenso” che il regista Francesco Zippel prova a farci immergere con il suo Sergio Leone – L’uomo che inventò il Western, collezionando un’impressionante quantità di contributi che omaggiano il grande maestro italiano.

Il documentario, infatti, vanta la presenza di alcuni dei più grandi collaboratori della carriera di Leone, come Ennio Morricone, Clint Eastwood o Dario Argento, per arrivare ad autori che ne sono stati semplicemente influenzati, “mettendosi sulle spalle del gigante”. Si tratta di nomi del calibro di Quentin Tarantino, Martin Scorsese, Steven Spielberg, il fumettista Frank Miller, Darren Aronofsky, Damien Chazelle e poi ancora Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone e tanti altri. Una serie di voci che si alternano alle immagini dei film di Leone e a interviste inedite allo stesso regista, recuperate dall’archivio della Cineteca di Bologna, che restituiscono l’importanza clamorosa di Leone per generazioni e generazioni di registi. Un apporto cruciale all’evoluzione del cinema mondiale piazzandosi, come dice Tarantino, perfettamente a cavallo tra il cinema classico e quello moderno, anzi in un certo senso segnandone il passaggio.

Il film segue un ordine cronologico, partendo dall’infanzia e dal rapporto col padre, passando per l’esordio nel mondo del cinema e il successo della trilogia del dollaro, fino ad arrivare al lunghissimo e travagliato lavoro per realizzare il suo più agognato capolavoro: C’era una volta in America. Una struttura semplice e lineare che non disturba gli appassionati e che permette anche ai meno esperti di cogliere tutte le sfumature della carriera straordinaria e della vita memorabile di Leone. Tante le piccole sfumature, gli aneddoti e i dietro le quinte che vengono rivelati nel documentario, grazie anche all’apporto inedito dei figli dell’autore, che ne raccontano i retroscena più intimi.

Zippel ci guida alla riscoperta emotiva del genio creativo del regista. Come dice Tornatore, “un ragazzino che si ricorda ancora come si gioca da bambini, ma che ha già capito come funziona il mondo dei grandi”.  Alla fine del film, si sente di essere entrati veramente a contatto con la personalità di Leone e, soprattutto, si percepisce ancora una volta, forte e prorompente, a oltre 30 anni dalla sua morte, l’eredità di questo maestro. Un regista senza il quale il cinema sarebbe diverso da come lo conosciamo.

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06 Settembre 2022

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