La Rai chiude il suo terzo periodo di garanzia con una fiction brillante. Dopo il successo di ascolti avuti dalla miniserie drammatica Edda su Rai 1, arriva su Rai 2 la commedia L’amore non basta, in onda in prima serata lunedì 30 e martedì 31 maggio prossimi. “L’azienda di Stato – afferma Max Gusberti, vicedirettore di Rai Fiction – ha deciso di chiudere con il sorriso un anno ricco e importante per la fiction. Da gennaio abbiamo coperto il 45% del palinsesto di Rai 1 e 40 serate da settembre 2004 inserendo anche le serie andate in onda sulla seconda rete”.
L’amore non basta ha come protagonisti Veronica Pivetti e Francesco Salvi. Lei una libraia, lui un fruttivendolo. Differenze di classe e di cultura fanno da sfondo a una tormentata quanto ilare storia d’amore scritta da Cecilia Calvi e Dido Castelli, diretta da Tiziana Aristarco e prodotta da Giuseppe Giacchi per la Media Film International in collaborazione con la Heraion Creative Pace.
Per Francesco Salvi è vero che “l’amore non basta”?
Premettendo che il titolo della fiction per i milanisti sarà “L’amore van basten”, posso dire che il lato romantico di me grida l’amore basta e avanza, ma il lato razionale dice che nella vita quotidiana far bastare l’amore è davvero difficile. Un po’ come dicevano le mamme di una volta per mettere in guardia le loro figlie da innamorati spiantati.
La Pivetti dice di lei che ha un lato infantile molto sviluppato che nella recitazione comica serve, ma nella vita snerva.
Beh! Anch’io posso dire delle cose carine su di lei. Per esempio: quando ho saputo che la protagonista era lei io ho accettato di fare la parte solo dopo essermi assicurato che non fosse in progetto un seguito. Scherzi a parte ci siamo trovati molto bene anche se eravamo sempre infreddoliti perché abbiamo girato in pieno inverno fingendo che fosse estate e ora spero che lunedì e martedì faccia lo stesso freddo di quando abbiamo girato così la gente starà a casa a guardare la tv.
Ha in cantiere altri ruoli per la televisione?
Certo. Nella prossima stagione mi si vedrà nel ruolo dell’allenatore di Gino Bartali nella fiction dedicata al mitico campione e nei panni di un romantico costruttore di barche nella miniserie Un bambino sull’acqua.
Ma è vero che sta interpretando la parte di un mafioso per un’importante produzione hollywoodiana?
La lavorazione è finita. Il film che s’intitola 10th & wolf. Faccio la parte di un capo di Cosa nostra sposato con Veronica De Laurentis, la figlia del produttore. Il regista è Robert Maresco, protagonisti Dennis Hopper, Giovanni Ribisi e Val Kilmer. In America uscirà quest’estate mentre in Italia arriverà tra l’autunno e l’inverno prossimi. In questo momento sto per andare in Argentina per un altro set hollywoodiano, Spy Tango. Sono contento, da quelle parti s’impara molto.
E il cinema italiano? L’ha proprio abbandonato?
No di certo. Tra qualche mese comincerò a lavorare con Danile Luchetti per il suo prossimo film ispirato al libro Il fasciocomunista.
Lei spazia dal cinema alla televisione con disinvoltura. Una scelta artistica o semplicemente economica?
E’ sempre importante portare i soldi a casa per dar da mangiare alla famiglia e mandare i figli a scuola e poi fare film per la televisione ormai è come farli per il cinema. Alberto Negrin mi ha detto una volta che non avrebbe mai rinunciato alla tv visto che al cinema nessun produttore gli avrebbe mai dato la possibilità di girare un film di quattro ore. E anche gli attori ormai non disdegnano più di passare dal cinema alla tv. Molti arrivano con la puzza sotto il naso e poi, quando vedono la serietà con la quale si lavora, la puzza gli passa subito.
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