Francesco Merini


Francesco Merini e Bernardo Bolognesi, i due autarchici della produzione cinematografica bolognese approdati qualche anno fa al Sacher Festival con il corto Panocchie sbarcano ad Annecy. Cavedagne, il loro terzo esperimento di cinema digitale a sottoscrizione, dopo aver riscosso successo a Bologna con una programmazione di oltre due mesi al cinema Lumière, viene proiettato dal Festival del cinema italiano di Annecy il 29 settembre alle 19.15. Cavedagne, insieme ad altri quattro film del panorama bolognese – tra i quali  Fortezza Bastiani di Michele Mellara e Alessandro Rossi e Paris, Dabar di Paolo Angelini, fa parte della selezione di “inediti di Bologna” (Inédits de Bologne) in programma in questi giorni al festival.
Il film, realizzato con un budget di 25mila euro raggiunti grazie alle quote di amici, parenti e collaboratori, ha raccolto anche il consenso del docente di storia e critica del cinema dellUniversità di Bologna, Franco La Polla: “Uno spaccato generazionale inedito – ha detto il professore – un film migliore di quello di Muccino: meno ambizioso ma più vero. Giocato sullironia, affronta le cose in modo sereno parlando di una generazione in modo convincente, per una volta lontano da Roma”.
Protagonisti i trentenni di oggi divisi tra disoccupazione e sfruttamento, parcheggiati da una società che non li vuole come soggetti attivi.

 

Cavedagne” in dialetto bolognese vuol dire sentieri tra i campi…
Con questo film concludo la trilogia iniziata con Panocchie, che insieme a Paglione privilegia temi improntati al racconto personale, storie che parlano in modi diversi della possibilità di coltivare i propri sogni fuori da percorsi determinati. Cavedagne si conclude con un tuffo immaginario nel mare della creatività, ribadendo così la possibilità per ogni individuo di usare la fantasia per la propria vita.

 

Anche lo stile produttivo e di realizzazione dei vostri film è sui generis…
Dopo lesperienza positiva del primo corto girato insieme a Bernardo, abbiamo deciso di seguire la pista morettiana dellautarchia e siamo arrivati a girare Paglione. Il film ha dato risultati positivi e così abbiamo continuato. Produrre un film ti dà una libertà creativa che non ti puoi permettere altrimenti: i nostri film sono realizzati con uno spirito di immediatezza che la macchina produttiva tradizionale non garantisce. Abbiamo avuto contatti con Gianni Zanasi, regista di Fuori di me ma anche produttore con la Pupkin Production a Bologna, e Beppe Caschetto di Itc Movie, ma non era ancora giunto il momento di affidarci a una produzione esterna. Abbiamo lavorato con una troupe di 10 persone.

 

Hai girato anche a Gibellina, in Sicilia…
Nel Cretto di Burri: è perfetto per una rappresentazione simbolica della città come labirinto, quello stesso dal quale tentano di liberarsi i protagonisti della nostra storia.

 

“Cavedagne” raduna alcune energie creative bolognesi…
Dai camei di Jacopo Bonvicini, protagonista di Ora o mai più di Lucio Pellegrini, e Federico Poggi Pollini, il chitarrista di Ligabue, alle musiche degli Skiantos, DNA2, New Hyronia… tutti hanno contribuito gratis. Ci sono anche pezzi del gruppo di cui ho fatto parte come batterista, I 400 colpi.

autore
29 Settembre 2005

Interviste

Ti West
Interviste

Ti West: “in ‘MaXXXine’, gli anni ’80 che nessuno vuole mostrare”

Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid

play
Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

play
Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti


Ultimi aggiornamenti