Non solo fatine. L’Italia dell’animazione tornerà presto a far parlare di sé grazie a un lungometraggio ispirato ad una serie animata di successo, I Cuccioli. Trasmessa da RaiDue come fu pure per le fortunatissime Winx di Iginio Straffi, le avventure di Olly, Diva, Cilindro, Portatile, Pio e Senzanome spopolano la mattina presto in tv tanto da far registrare il 13% di share, il più alto tasso di gradimento registrato durante tutta la giornata dalla rete. Ad amarli sono i bambini dai 6 ai 12 anni ma anche le mamme tra i 20 e i 40 anni, che pare guardino con piacere un prodotto per l’infanzia che diverte in modo pulito. Un successo che si ripete nel mondo perché I Cuccioli vanno in onda in 40 Paesi tra cui mercati non facili come Russia, India, Cina e il Medio Oriente grazie al canale Al Jazeera. E mentre il Gruppo Alcuni, casa di produzione del cartoon, studia il lancio anche negli Usa, i due ideatori, i fratelli Sergio e Francesco Manfio, sono al lavoro per il debutto al cinema della serie. Sarà il primo film d’animazione italiana con il product placement, come ha raccontato a CinecittàNews Francesco Manfio, produttore esecutivo de I Cuccioli e il codice di Marco Polo, in uscita nelle sale tra ottobre e novembre 2009.
Nei singoli episodi della serie il gruppo di animaletti protagonisti si tira fuori dalle situazioni più problematiche grazie all’amicizia e ai buoni sentimenti. Che succederà nel lungometraggio?
Anzitutto vedremo i nostri eroi passare dal formato 2D a quello 3D. Poi assisteremo alla riunione del gruppo per mano del cane Portatile e del pulcino Senzanome. I cuccioli infatti non passano tutto il loro tempo insieme, potremmo dire che sono come i protagonisti di Ocean’s Eleven, personaggi con abilità proprie tenute insieme dall’amicizia. Diva, la papera, sarà a Parigi per rincorrere il suo sogno di partecipare a una sfilata; il coniglio Cilindro sarà richiamato da Hollywood dove presta servizio come body guard di un’attrice. La gatta Olly è alle prese con uno stage presso il corpo di Polizia e infine il ranocchio Pio proverà a passare le selezioni per un reality dal titolo ‘Il grande nasello’.
E qual è la missione che li attende?
A metterci lo zampino è la cattivissima maga Cornacchia che vuole distruggere l’immagine di Venezia prosciugando i canali e facendone una città come tante altre. Portatile lo scopre e chiama i suoi compagni per aiutarlo a fermare questo piano.
Come?
Nell’unico modo possibile trattandosi di una strega, con la magia. Cornacchia ha a disposizione un palazzo con 150 incantesimi. Ma i Cuccioli sanno che a Venezia si trova nascosto anche il palazzo con le formule magiche importate da Marco Polo nei suoi viaggi in Oriente. Se riusciranno a trovare questi incantesimi saranno in grado di fermare Cornacchia.
Incontreremo qualche nuovo personaggio rispetto alla serie?
Tra i più divertenti l’Ippopotamo che li riempirà di gadget e li istruirà per la missione. E’ il nostro equivalente del personaggio di Mr. M in 007. Non a caso l’abbiamo collocato a Londra.
Il titolo del film ricorda il successo de Il codice da Vinci, e lei stesso prima ha menzionato Ocean’s Eleven. Vi siete ispirati a qualcosa in particolare per il film?
Ci piace considerarla una pellicola d’avventura per i più piccoli che divertirà anche i genitori. I Cuccioli saranno impegnati in una missione che li porterà in giro per il mondo, un po’ come Indiana Jones. Ma non ci sono altre influenze. Noi crediamo in una via europea dell’animazione. Non ci interessa scimmiottare la Pixar.
Non invidia proprio niente agli americani?
Credo che la bravura degli italiani stia nella costruzione delle storie. Noi vinciamo l’Oscar quando facciamo La vita è bella, loro invece sono migliori dal punto di vista tecnico. Però credo che con una buona sceneggiatura il pubblico passi sopra a piccole imperfezioni. L’unica cosa che gli ruberei sono gli astronomici budget per la promozione.
Che però voi siete riusciti a rimpinguare con un’idea non da poco…
Sì, I Cuccioli e il codice di Marco Polo sarà il primo cartoon italiano con il product placement. Abbiamo già concluso i contratti con due grosse aziende italiane: Cameo e Oviesse. Siamo soddisfatti soprattutto della collocazione dei prodotti nel film che rappresenterà dei momenti divertenti. La cameo avrà un budino magico specialissimo, mentre Oviesse comparirà addirittura nel backstage delle sfilate parigine!
Può quantificare lo sforzo tecnico e finanziario del progetto?
Grosso. Come per la serie è coinvolta la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Padova diretta dal Prof. Galliani che con la sua equipe segue lo sviluppo delle storie e organizza una serie di anteprime-test con i bambini. Per quanto riguarda lo staff di animatori invece contiamo circa 800 persone, tutti europei. Il quartier generale è a Treviso dove c’è il Gruppo Alcuni e dove un centinaio di persone lavorano fisse sulla serie tv. Ma la produzione non è tutta a carico della società. Oltre ai sovvenzionamenti del MiBAC abbiamo una compagnia, spagnola il Gruppo Edebè, che collabora con noi e siamo riusciti a ottenere il finanziamento da parte di Euroimage, un traguardo storico per un film italiano. Per giunta di animazione.
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