Franceschini illustra alla Camera i progetti per la cultura

Il ministro Dario Franceschini cita anche i 300 milioni per Cinecittà il cui termine è alla fine del 2023


Dall’efficientamento energetico di cinema, teatri e musei al rilancio dei borghi, dall’architettura rurale alla cura di parchi e giardini fino agli spazi per custodire e restaurare le opere d’arte: sono 5 per il ministro della Cultura Dario Franceschini gli obiettivi compresi nel Pnrr con una serie di atti amministrativi che vanno completati entro il 30 giugno del 2022. E altri se ne aggiungono per il 2023 e 2025. 

Il ministro li ha presentati a Montecitorio alla Commissione Cultura della Camera. Si tratta di bandi di gara e di selezioni, sottolinea, con una precisa tabella di marcia per arrivare all’affidamento delle risorse per un totale di 3 miliardi di euro. Per l’efficientamento energetico, ci sono 300 milioni di euro, due terzi dei quale andranno a finanziare progetti presentati da cinema e teatri rispondendo ad un bando di gara che è stato pubblicato a dicembre 2021. I restanti 100 milioni di euro verranno invece distribuiti dal MiC ad una serie di musei e luoghi della cultura appositamente selezionati.

Franceschini cita anche, in particolare, i 300 milioni per Cinecittà il cui termine è alla fine del 2023. “Il mercato dell’audiovisivo è in forte espansione, Cinecittà ha prenotazioni per diversi anni, l’ampliamento di Cinecittà viene incontro all’esigenza di soddisfare domande che sono già in corso”.

Per il ministro è giusto immaginare un’Iva ridotta per tutti i settori della cultura, “ma serve un disegno complessivo di redistribuzione delle aliquote”. “Il tema c’è – precisa – difficile capire perché su un libro si paga un Iva ridotta e su un disco no. Ma su questo serve un disegno complessivo di redistribuzione, c’è la necessità insomma di una riforma complessiva perché è un argomento complicato. Certamente quando se ne parlerà io mi batterò perché a tutti i prodotti della cultura sia applicata l’iva più bassa”.

Infine sull’abolizione del green pass. “Dipende da scelte generali, la cultura non può fare scelte diverse”.  

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09 Febbraio 2022

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