“Sarà una grande opportunità non solo per l’Italia ma per tutti i Paesi del G20. Investire in cultura ha molte funzioni importanti a partire da quella economica (dà crescita, ricchezza e posti di lavoro). Ma può essere uno strumento formidabile di dialogo tra i popoli e su questo abbiamo molto investito”. Lo ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini nel corso della conferenza stampa di presentazione del G20 Cultura che si terrà a Roma il 29 e 30 luglio. L’apertura sarà nell’arena del Colosseo con il premier Mario Draghi, la direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay e il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco. In programma anche un concerto al Quirinale con il maestro Riccardo Muti e il giorno successivo a Palazzo Barberini.
“In un momento di grande difficoltà – ha detto Franceschini, ospite dalla Associazione Stampa Estera – la cultura resta al centro dell’agenda del G20. Cosa sarebbero le città del mondo senza i cinema e gli altri spazi culturali, dai teatri ai musei, ce ne siamo resi conto durante la pandemia”.
Il ministro ha sottolineato l’importanza degli investimenti anche come volano economico: “quando compri un prodotto italiano, lo compri anche perché c’è dietro la storia di un Paese”.
In merito al Green Pass ha precisato: “Riguarda tutte le attività, cinema e teatri, ma anche musei e ristoranti, con un criterio uniforme. Spingerà a vaccinarsi, soprattutto i ragazzi. Nei cinema e nei teatri permetterà di togliere i criteri di capienza, perché col Green Pass e con la mascherina non sarà necessario il distanziamento attuale. La gente si sentirà più protetta e andrà più al cinema, ma se davvero ci fosse un danno economico, il che non credo, continueremo la politica dei ristori”.
“L’obiettivo – afferma in sintesi il ministro – è rendere permanente la ministeriale cultura tra le riunioni preparatorie del summit conclusivo dei capi di Stato e di Governo del G20. Per questo motivo il G20 Cultura è una grande opportunità, a dimostrazione di quanto la cultura abbia una funzione importante dal punto di vista economico. Essa rappresenta al contempo sia una opportunità di crescita che uno strumento di dialogo formidabile tra i popoli. Occorre dare nuova centralità alla cultura nella agenda internazionale, proteggere il patrimonio culturale, investire sulla digitalizzazione e le nuove tecnologie, intervenire sulla capacità di formazione, affrontare il cambiamento climatico attraverso la cultura”.
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