“Stringimi forte, abbracciami. Grazie a Giorgio Conte e ad Ala Bianca Group per aver donato questa bellissima e struggente canzone che sarà la colonna sonora delle future campagne del Ministero della Cultura per promuovere la riapertura dei luoghi della cultura”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che nella prima Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid-19 ha condiviso su Twitter il brano inedito donato al MiC da Giorgio Conte. “Ora più che mai l’esistere richiede fiducia, solidarietà e umanità, anche se costretti a fare acrobazie – dichiara l’artista Giorgio Conte – ma torneremo ad abbracciarci”.
Il brano, con le parole e la musica di Conte e l’arrangiamento di Alessandro Nidi, è pubblicato a questo link https://youtu.be/06S9FkP0cw8
Il video ha come protagonisti i Sonics Aerial Acrobatics, eccellenza italiana nel mondo.
Franceschini ha intanto confermato che le risorse del PNRR per la Cultura si attesteranno su 5,6 miliardi di euro.
“Adesso c’ è da traversare il deserto, da fronteggiare l’ emergenza, ci aspettano ancora mesi bui, cinema e teatri il 27 marzo riusciranno a riaprire forse soltanto in Sardegna. Ma finita la crisi per la cultura ci sarà una sorta di Rinascimento, ci aspettiamo una ripresa dei consumi, un po’ come è avvenuto nel settore dei libri, una spinta verso la ricerca di consumi nuovi”, ha affermato parlando ai parlamentari di Camera e Senato.
“Cultura e spettacolo sono fra i settori che hanno sofferto di più, ma per il settore c’ è un grande spazio di crescita”.
Nel 2014, alla sua prima volta come ministro dei beni culturali e turismo aveva detto di sentirsi “chiamato a guidare il ministero economico più importante del Paese”. Oggi che il turismo è stato scorporato dalle sue competenze lo ribadisce: “E’ fondamentale che la cultura mantenga il centro dell’ agenda politica ed economica del Paese, senza il turismo quella frase vale ancora di più, anche in termini di attrattiva, di immagine, di credibilità del Paese, la cultura è una grande risorsa. In particolare i settori emergenti del contemporaneo”.
Priorità investire, dice, puntare sulla cultura “come dovere costituzionale, ma anche come grande risorsa della crescita economica, sullo sviluppo sostenibile, al centro delle scelte di questo governo”.
I fondi che spettano alla cultura nell’ ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (PnRR) con la scissione del turismo si sono ridotti da 8,3 miliardi a 5,6. Dai banchi dell’ opposizione glielo fa notare polemico Federico Mollicone puntando il dito sul budget per la cultura che scende allo 0,2% del Pil. “Ne vorrei di più ma sono comunque tanti” rivendica Franceschini, ricordando che inizialmente al suo settore erano stati destinati solo 3 miliardi di euro. Il governo, promette, andrà avanti con i sostegni a più largo spettro possibile con aiuti rinnovati nel Dl Sostegni e con i fondi di emergenza. Il nuovo Mic, dovrà portare a termine le sue riforme e affrontare il nodo spinosissimo del personale, visto che pensionamenti e mancate assunzioni hanno creato “una carenza di 6.700 persone su un totale di 18mila”.
L’ epidemia ha bloccato i concorsi, “stiamo cercando soluzioni più veloci, un’ idea potrebbe essere il corso-concorso”. C’è da fare il Codice dello Spettacolo “che introduca tutele per tutti i lavoratori” e da rimettere mano sul Fus, il fondo unico per lo spettacolo. Poi interventi per il libro sul “modello della legge per il cinema” con aiuti per tutta la filiera. Tra gli altri progetti c’è il potenziamento di Cinecittà.
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