Intervista all'attore protagonista di Good Morning Aman esordio di Claudio Noce in programma alla Settimana della critica e distribuito in sala dal 13 novembre da Cinecittà Luce. Il film narra l'incontro tra due solitudini in una Roma multetnica: un quarantenne ex pugilatore che espia i suoi errori e le sue colpe passate e il giovane somalo Aman fuggito dalla guerra del proprio Paese
"Un tempo sembrava impossibile un presidente afroamericano, invece con Barack Obama è accaduto. Le ribellioni non violente possono davvero cambiare le cose". Michael Moore più che mai politico, anche se non pensa a candidarsi. "Penso di poter fare di più con libri e film che aprano gli occhi alla gente", dice il documentarista Usa, in concorso a Venezia 66. E sulla democrazia: "Ci credo fermamente, ma è difficile affermarla quando è l'economia a guidare la vita della gente"
L'autore di La polveriera porta alle Giornate degli Autori Honeymoons, storie parallele di due coppie, una serba e una albanese, che emigrano in Europa per cercare fortuna. La pellicola è la prima co-produzione tra Serbia e Albania
Lunghi applausi alla proiezione ufficiale di Cosmonauta, romanzo di formazione ambientato alla fine degli anni '50 e film d'esordio per la giovane regista, cresciuta tra il Centro Sperimentale e i Diari della Sacher. Dopo Venezia sarà in sala dall'11 settembre con Fandango, preceduto dal cortometraggio d'animazione Sputnik 5 diretto dalla stessa autrice, che rievoca, grazie a personaggi in plastilina, il lancio del primo satellite artificiale che riportò a terra animali ancora in vita nell'agosto 1960 dopo un volo di un giorno intorno alla Terra
Alla Mostra, in Orizzonti, con due film da regista (Daimon e Cock-Crow), la filmmaker sperimentale racconta a CinecittàNews i segreti del suo lavoro firmato da un gruppo che si chiama Zapruder in omaggio al cineamatore che riprese l'assassinio di Kennedy, "eccellente capostipite dell'attualissima ossessione per la cronaca nera". E sul cinema 3D: "E' un linguaggio tutto da inventare e da esplorare, sia per gli autori che per lo spettatore"
Dieci inverni è l'opera prima del 31enne regista romano che ha aperto, con lunghi applausi in Sala Grande, la sezione Controcampo italiano. Protagonisti due giovani profondamente diversi, interpretati da Isabella Ragonese e Michele Riondino, e il loro prologo d'amore lungo un decennio. "Si tratta di una commedia sentimentale, un genere poco sperimentato in Italia e più frequentato in Francia e Inghilterra", afferma l'esordiente. Il film, una coproduzione italo-russa con il contributo del MiBAC, sarà in concorso a ottobre al festival di Tokio e verrà distribuito da gennaio da Bolero Film
"Il film s'interroga sul modo in cui possiamo dare un senso alla vita attraverso le nostre azioni". Così la 36enne regista austriaca parla di Lourdes, in sala l'11 febbraio con Cinecittà Luce, un'opera rigorosa e costruita attorno alla figura di una giovane tetraplegica, la straordinaria Sylvie Testud. In concorso all'ultima Mostra di Venezia, il film ha ottenuto il Premio Signis e il Premio Brian dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Per l'ad Luciano Sovena "tocca temi e valori importantissimi per cattolici e laici"
E' in uscita, il 16 aprile, con Archibald Enterprise, Perdona e dimentica, premio per la sceneggiatura alla scorsa Mostra di Venezia. Il cineasta indipendente americano parla in questa intervista del "sequel con variazioni" del suo film forse più celebre, Happiness. Nel frattempo l'America ha dovuto fare i conti con l'attentato alle Twin Towers, "ma i bambini vittime di abusi sono molti di più", dice Solondz. Che in questa intervista parla di tabù, di mostri e della questione israeliana, ma anche dell'importanza del perdono
Appena entrato in carica come nuovo direttore del Festival di Locarno dopo Frédéric Maire, Olivier Père si presenta al Lido e annuncia i principali cambiamenti: "Ci saranno in cartellone meno titoli, perché la quantità non è sinonimo di qualità. Eliminiamo la sezione Içi et ailleurs e ci concentriamo su due sole sezioni, che saranno in parte ridefinite". Tra i nuovi selezionatori Roberto Turigliatto
Baarìa è un grande affresco che racconta la storia di una povera famiglia di Bagheria, attraverso tre generazioni dal fascismo fino agli anni '70 e che si allarga all'intera comunità. Il regista premio Oscar: "Non ho letto la dichiarazione di Berlusconi sul mio film, non sapevo che facesse il critico cinematografico. Non sono sorpreso, per una persona così complessa c'è spazio anche per questo mestiere, purché lo faccia bene". Baarìa è prodotto da Tarak Ben Ammar e da Medusa che lo distribuisce con oltre 450 copie dal 25 settembre
Prodotto da Surf Film e La7, che lo manderà in onda il 19 ottobre nell'anniversario della morte, Vittorio D. è un ritratto a 360 gradi sul nostro regista che più ha influenzato il cinema mondiale. Grazie a lui fu creato l'Oscar per il Miglior Film Straniero andato a Sciuscià. Diretto da Mario Canale e Annarosa Morri, il film è passato stamattina (con una proiezione supplementare "a sorpresa"), come evento speciale delle Giornate degli Autori
"Baarìa è l'Amarcord di Tornatore, un kolossal molto personale, che attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia racconta la Sicilia e l'Italia del Novecento", spiega l'interprete del film che aprirà la Mostra di Venezia in concorso. Scelto anche da Sofia Coppola per il ruolo di uno showman tv sopra le righe in Somewhere. "Si è imbattuta su You Tube in un filmato di 'Indietro tutta' in cui avevo il ruolo del 'bravo presentatore' in giacca sgargiante accanto a Renzo Arbore e mi ha scelto per la sequenza di una premiazione in stile Telegatti"
Videocracy è il ritratto, affidato soprattutto alle immagini più che al commento, del mondo e dei protagonisti di 30 anni di tv commerciale italiana, le cui origini il documentarista fa risalire ai primi anni '70. Dal press agent Lele Mora circondato dai protagonisti del 'Grande Fratello' ai provini di giovani aspiranti veline, al sogno di apparire sul piccolo schermo del palestrato Ricky. Il regista, che da tempo vive in Svezia: "Non c'è nessun problema di liberatoria con il fotografo Fabrizio Corona, è tutto risolto. Anzi, spero che venga al Lido"
Mentre la cronaca parla di crescenti episodi di intolleranza e violenza, arriva alle Giornate degli Autori il documentario L'amore e basta, prodotto da BiBi Film e Lucky Red, che lo distribuirà dal 4 settembre. Il film, attraverso alcune interviste a coppie omosessuali italiane e non, con o senza figli, indaga il loro mondo di sentimenti e affetti. A raccordare le testimonianze sono le animazioni di Ursula Ferrara e a introdurre il documentario è un testo di Aldo Nove, letto da Luca Zingaretti
L'attrice, rivelata da Tutta la vita davanti di Virzì, è impegnatissima. Sarà alla Mostra del Cinema con Dieci inverni, poi la vedremo in Viola di mare di Donatella Maiorca, che racconta l'attrazione tra due donne nella Sicilia dei primi del '900. Quindi sarà sul set a Santa Maria di Leuca nell'esordio della sceneggiatrice salentina Giorgia Cecere, che dovrebbe intitolarsi Il primo incarico. Mentre ha da poco finito di girare il nuovo film di Daniele Luchetti La vita e Oggi sposi di Luca Lucini
Nell'opera prima di Susanna Nicchiarelli, a Venezia in Controcampo, l'attrice ha il ruolo di una sartina che negli anni '60 rimane vedova e sposa un uomo di destra (Sergio Rubini) provocando le ire della figlia adolescente e iscritta alla Fgci. Intanto è tornata con grande piacere a girare a Livorno con Paolo Virzì (La prima cosa bella) e presto sarà sul set di Lucio Pellegrini nella commedia surreale Figli delle stelle, dov'è una giornalista pasticciona e buffa che fa naufragare uno scalcinato sequestro di persona
L'attrice, che presto vedremo nel Barbarossa di Martinelli, nel ruolo di una strega bruciata sul rogo, e nell'opera prima Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, è stata sul set con il divo americano in un thriller pieno di scene mozzafiato prodotto da Luc Besson. E sullo scarso successo commerciale di Tutta colpa di Giuda di Davide Ferrario: "Non è un film che si va a vedere con lo spirito con cui si va a mangiare la pizza, ma io continuo a pensare di non voler fare solo la pizza"
Reduce dai fischi alla Versiliana per il recital con Catherine Deneuve, contestato dal pubblico perché troppo breve e recitato in francese, l'attore-regista si prepara a sbarcare al Lido in concorso con Il grande sogno, personale rivisitazione degli anni della lotta studentesca in chiave autobiografica. Ma intanto guarda avanti, a un nuovo progetto sul noto bandito milanese, che sarà impersonato da Kim Rossi Stuart. E al thriller francese Miserere, da un romanzo di Jean-Christophe Grangé: "Mi hanno chiamato dopo aver visto Romanzo criminale"
In Piazza Grande a Locarno ha debuttato la co-produzione italo-svizzera-ungherese girata nelle valli del Ticino da Mihály Györik adattando liberamente i racconti "Gotico rurale" e "Bambini Ragni e altri predatori" di Eraldo Baldini, coautore del copione insieme al regista, a Sandrone Dazieri e Giampiero Rigosi. Tre storie gotico-rurali che hanno tra gli interpreti, oltre a Teco Celio, anche l'attrice ungherese "adottata" dall'Italia
Premiato al festival ticinese il documentario sull'offensiva di fine anno con le uniche immagini girate da un occidentale dentro la Striscia. "Non volevo fare un saggio politico, ma lasciar parlare i luoghi e le persone. Gaza è un enorme campo di concentramento, è normale che l'opinione pubblica sia molto radicalizzata", dice il regista
A Locarno, nella sezione Ici et Ailleurs, due brevi documentari "pasoliniani" dell'autrice di Tano da morire. Uno tenta di mettere a nudo i ragazzi di vita di oggi, l'altro raccoglie una lunga intervista a Pino Pelosi. "Pasolini riuscì a intuire la totale incapacità di sottrarsi all'egemonia della televisione che è stata il fattore decisivo nel cambiamento dell'immaginario collettivo, specie rispetto alla politica. Un argomento attualissimo, con la vicenda di Patrizia D'Addario". Intanto partiranno a ottobre le riprese del nuovo film, I baci mai dati
Sarà a Venezia, in concorso, con Il grande sogno di Michele Placido, nel ruolo di Nicola, un poliziotto che studia all'Accademia d'arte drammatica e scopre le ragioni della lotta giovanile nel Maggio. "Michele è un regista di grandi qualità, e non bisogna dimenticare che è anche un attore, capace di improvvisare sul set". Ma in arrivo, dopo il Lido, ci sono altri progetti importanti, dalla nuova commedia di Ferzan Ozpetek Mine vaganti alla versione cinema del best seller di Paulo Coehlo dove reciterà accanto al divo di The Wrestler
Tornerà su RaiDue la nuova serie, curata e ideata dallo scrittore e magistrato. Pubblichiamo parte dell'intervista pubblicata dalla rivista Script di Dino Audino Editore. De Cataldo: "Finalmente iniziamo a raccontare una società più variegata. La spinta etica, il bene non stanno sempre dalla parte di chi è pagato per difendere il bene, c'è anche una parte malvagia delle forze dell'ordine e anche questa va raccontata"
Facchine, raccoglitrici di carta per riciclo, portatrici d'acqua, venditrici per strada di verdura, operaie che fabbricano bidi e incenso, sono le protagoniste del documentario autoprodotto Meeting the S.E.W.A Movement, in programma alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. La filmmaker: "Mi ha colpito la caparbietà di queste donne, associate al sindacato Sewa, a migliorare la qualità della propria vita con i propri mezzi, l'efficienza gandhiana, molto lucida nel discernere problemi reali e non, pratica e tranquilla"