Gli italiani spendono di più per lo spettacolo (+0,71%) e il volume d'affari cresce (+4,45). Ma parallelamente diminuiscono le attività (-2,56%) e gli ingressi (-4,31%). E nel contrasto, aumenta il prezzo dei biglietti (+5,25%). A raccontarlo sono i dati 2017 dell'Annuario dello Spettacolo di Siae. Crollo per il cinema che ha perso 14 milioni di spettatori
Francesco Ranieri Martinotti, presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ANAC, interviene sul tema della crisi stigmatizzando la scelta di privilegiare la serialità rispetto all'opera per la sala
Nel 2015 il valore complessivo della spesa delle famiglie italiane per la ricreazione e la cultura ammontava a 67.020 milioni di euro, con un incremento rispetto all'anno precedente di quasi il 4% ma con la percentuale sulla spesa totale delle famiglie pressoché invariata, al 6,6% rispetto al 6,5% del 2014. E il 18,6% della popolazione non svolge alcuna attività culturale
"Big Data" è una ricerca condotta mediante l'uso di un software specializzato che analizza le interazioni dei personaggi in quasi mille sceneggiature e 53mila dialoghi tra settemila protagonisti di film. Attraverso questo sistema, alcuni ricercatori della University of Southern California hanno scoperto una preponderanza maschile schiacciante sia nei numeri che nei ruoli
E' quanto emerge dall'Annuario dello Spettacolo SIAE 2016 che registra per il cinema un volume d'affari +5,20% che vale, in termini assoluti, oltre 40 milioni di euro
Nel 2016, 5,6 milioni di persone, pari al 10,8% della popolazione over 14, hanno acquistato almeno un prodotto Home Entertainment (fisico o digitale), con un giro d’affari di 381,5 mln. (+4% rispetto al 2015)
Box office con il segno più nel 2016: 105 milioni di biglietti venduti, con un incremento del 6% rispetto al 2015; 661 mln. di euro gli incassi, con un aumento del 3,8%. Nella Top 100 al 1° posto Quo vado? con oltre 65 mln. di incasso, pari quasi al 10% del totale. Numeri positivi di cui sono soddisfatti i rappresentanti della filiera cinema, ma restano i problemi della stagionalità e dell'affollamento del prodotto in certi periodi e soprattutto occorre portare al cinema quella metà di italiani che non lo frequenta e andare ben oltre il dato di 110/115 milioni di presenze annue
Nel 2016, registra l'Istat nell'annuario statistico, prosegue in Italia l'aumento della partecipazione culturale, che raggiunge quasi il livello massimo registrato nell'ultimo decennio. Il cinema si conferma l'intrattenimento vincente: nel 2016 oltre la metà della popolazione al di sopra dei 6 anni (52,2%) è stato almeno una volta a vedere un film. In crisi l'editoria e soprattutto i giornali
In prima fila il cinema, che registra un boom di presenze (+432,34%), un aumento a due cifre della spesa al botteghino (+10,70%), della spesa del pubblico (11,52% equivalente ad un incremento di 79,5 milioni di euro) e del volume d'affari (+11,57%). Inside Out è il film più visto, un solo italiano nella classifica: Alessandro Siani con Si accettano miracoli
Ottava edizione per il 'Rapporto. Il Mercato e l'Industria del Cinema in Italia', ricerca a cura della Fondazione Ente dello Spettacolo che rielabora i dati della Direzione Generale Cinema MiBACT e di altre istituzioni, per analizzare lo stato di salute del cinema italiano, indicare trend e suggerire ricette. E per il DG Cinema Nicola Borrelli: "Il Ddl Franceschini vuole favorire un percorso di crescita degli operatori. Si passerà da 200 mln a 400 mln di euro come investimento, ma cercando di correggere altre anomalie, anche rispetto alle tv. L'obiettivo è internazionalizzare e far crescere l'occupazione nel settore"
Sospinto dal successo di Quo vado? di Checco Zalone e Gennaro Nunziante, il cinema italiano ha chiuso il primo semestre 2016 con una quota di mercato superiore al 30%. Per il secondo anno il pubblico femminile supera quello maschile: 14,25 milioni contro 14,18. Il 49,7% degli italiani con più di sei anni (rispetto al 48,0% del 2014) si è recato al cinema almeno una volta
Sono stati rilasciati i dati a cura di Dg Cinema e ANICA. Crescono gli incassi al botteghino e gli spettatori in sala, ma cala il pubblico dei film italiani che perdono quote di mercato. I primi sei mesi del 2016 però segnano un'inversione di tendenza con un exploit delle pellicole italiane che triplicano i risultati del 2015. Il link per scaricare i dati completi
Il 2015 segna la ripresa del cinema che, rispetto a un anno fa e dopo un incessante calo, vede crescere la quota di spettatori sulla popolazione di sei anni e più. Vanno al cinema soprattutto i giovani fino ai 24 anni (oltre il 78%) in particolare quelli di 18 e 19 anni (84,7%). La frequentazione di sale cinematografiche decresce poi rapidamente all'aumentare dell'età, dal 68,7% tra le persone di 25-34 anni raggiunge il minimo tra gli anziani (22,4% tra i 65-74enni e 8,3% tra gli over75)