L’8° edizione della rassegna 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze che raggruppa 10 festival internazionali (29 ottobre-14 dicembre, cinema Odeon) verrà aperta da due film del Festival dei Popoli: Examen d’Etat, del congolese Dieudo Hamadi, uscito quest’anno, e Moi, un noir, del 1959, del grande documentarista Jean Rouch. Due film che parlano dei sogni e delle speranze dei giovani africani, in apertura della mega rassegna dedicata quest’anno al tema del Futuro.
Dal 30 ottobre al 2 novembre apre France Odeon, che dedica un particolare omaggio ad Alain Resnais, con la proiezione del suo ultimo film, Aimer, boire et chanter, con immagini inedite introdotte dalle protagoniste Sabine Azéma e Caroline Silhol.
Si prosegue dal 3 al 5 novembre con il Festival del film Etnomusicale e l’anteprima del biopic sulla grande cantante di fado Amalia Rodrigues.
Dal 6 all’11 novembre protagonista il Festival Internazionale di Cinema e Donne che ospita a Firenze Micheline Lanctôt, vincitrice a Venezia nell’84 con Sonatine. Il Festival sarà inaugurato dalla sezione Guerriere del genere, dedicato alle registe svedesi anni ’70 portatrici del “linguaggio dell’insubordinazione”.
Lo Schermo dell’Arte Film Festival (12-16 novembre), unico in Italia dedicato al rapporto tra arte contemporanea e cinema, tra gli ospiti internazionali porta Alain Fleischer, che presenta la Naissance d’un musée, racconto dell’apertura nel 2012 del nuovo museo Louvre-Lens nella regione del Pas-de-Calais in Francia.
Al Balkan Florence Express (17-20 novembre), da segnalare il film I ponti di Serajevo, film collettivo firmato anche da Jean Luc Godard, presentato a Cannes quest’anno. Ospite del Balkan Jasmila Zbanic, vincitrice a Berlino nel 2006 con Il segreto di Esma, esponente della Nouvelle Vague balcanica, che presenta il suo ultimo film For those who can tell no tales.
Al Florence Queer Festival (21-27 novembre), incentrato sul cinema a tematica LGBTI, ospite Eytan Fox, regista di Yossi and Jagger, che presenta a Firenze il suo ultimo successo: Cupcakes.
Il Festival dei Popoli, dopo la grande festa d’apertura, è in cartellone alla 50 Giorni dal 28 novembre al 5 dicembre, con una bella retrospettiva sul documentarista olandese pluripremiato Jos de Putter e tanti documentari da ogni parte del mondo.
Il River to River Florence Indian Film Festival (6-12 dicembre) propone quest’anno i registi indiani della generazione 2.0: attesa a Firenze l’anteprima di Diary of an overly Reactive Middle Aged Teenager di Prashant Sehgal, un webcam diary di Saski, aspirante attrice a Mumbai.
Dopo i film finlandesi dedicati a tutta la famiglia de La Finestra sul Nord (13 e 14 dicembre), chiude la 50 Giorni, il 14 dicembre sera, il Premio N.I.C.E. Città di Firenze, attribuito al film più votato dal pubblico americano del Festival Nice, che da oltre trent’anni promuove i nuovi registi italiani nel mondo.
Sulla piattaforma MymoviesLive! per 50 giorni, ogni giorno, un film visibile gratuitamente online nella sala virtuale 50 Giorni (www.mymovies.it).
Grazie all’accordo con Trenitalia, sconti sui biglietti di viaggio, su Frecce e treni regionali, per chi acquista i biglietti della 50 Giorni (info: www.50giornidicinema.com).
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis