A poca distanza dalle date fissate, con il programma pronto, il Comune di Firenze non prevede alcuno stanziamento per gli Incontri Internazionali di Cinema e Donne, storica manifestazione nata 43 anni fa su iniziativa di Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo che ne sono le fondatrici e animatrici. Confermato il sostegno della Regione Toscana, purtroppo insufficiente a finanziare il festival. Si legge in un comunicato: “La vasta rete internazionale, che fa del Festival di Cinema e Donne un punto di riferimento molto importante forse soprattutto all’estero, è stata costruita anche grazie alla collaborazione delle donne della città di Firenze: studiose e artiste, imprenditrici, insegnanti, professioniste e studentesse. Anche molti uomini contribuiscono con le loro competenze e la loro arte alla riuscita del Festival. Una rete cittadina che si allarga all’Italia e al mondo con corrispondenti internazionali, critici, giornalisti studiosi e registe, una struttura organica cresciuta negli anni che sarà forse impossibile spegnere. Eppure a Firenze si sceglie di non sostenere adeguatamente una manifestazione che da più di 40 anni rappresenta la città e spesso l’Italia negli incontri internazionali, nelle reti europee. Un hub fondamentale, laboratorio di idee e linguaggi veramente innovativi, nonché luogo fisico di scambio, è un’eredità culturale, sociale e storica che le amministrazioni devono sostenere. Per quest’anno, accanto alla vetrina internazionale dei migliori film dell’anno non distribuiti in Italia, alla selezione del molto materiale che ci viene proposto da autrici e produzioni, avevamo pensato anche ad un momento di riflessione collettiva sul senso, le ragioni e i modi di un festival dedicato alla promozione del lavoro femminile della comunicazione visiva e segnatamente del cinema. Avremmo preferito proseguire sulla base di questa riflessione l’avventura di 43 anni che ha visto esordire a Firenze praticamente tutta l’onda femminile del cinema italiano, da Emanuela Piovano a Costanza Quatriglio, da Isabella Sandri a Ursula Ferrara, da Antonietta De Lillo a Wilma Labate, da Alina Marazzi a Cristina Comencini e tante altre. Avremmo voluto dialogare con la città di Firenze sulle maestre del cinema come abbiamo fatto con Giovanna Gagliardo, Deepa Metha, Moufida Tlatli, Márta Mészáros, Léa Pool, Suzanne Osten, Kira Mouratova, Coline Serreau, Bette Gordon, Věra Chytilová, Sonia Chamki, Regina Pessoa… fino a Marina Spada”.
Tra le perle del festival anche Lorenza Mazzetti e Cecilia Mangini (premiate con il Sigillo della Pace) o le pioniere Alice Guy, Maya Deren, Germaine Dulac, Elsa de Giorgi, Asta Nielsen, Alida Valli, a cui sono state dedicate retrospettive con film restaurati.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis