La solitudine, la paura, il dolore di un padre che accudisce da solo, in un ospedale di Milano, lontano da casa e dalla famiglia, il figlio più piccolo, 2 anni, malato di cancro al cervello: c’è tutto questo, ma nulla viene mostrato, nel film I corpi estranei di Mirko Locatelli, nelle sale dal prossimo 3 aprile dopo essere stato presentato in concorso al Festival di Roma. Protagonista è Filippo Timi, che riflette: “Se affronti un tema del genere è impossibile e moralmente ingiusto rappresentarlo: se apri la porta a questo dolore cade il mondo, si rovescia il Paradiso”. Con un tema così forte e delicato insieme, “era facile lo scivolone patetico – spiega il regista – per questo abbiamo lavorato sul trattenere”. Tutto, nel film, concorre alla compressione dell’emozione: dai luoghi, che sono quelli dell’attesa, dalla sala d’aspetto dell’ospedale al parcheggio, dai corridoi all’auto in prestito, alla musica, con la colonna sonora curata dai Baustelle che è quasi invisibile.
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