Italia in the World è il primo Festival del docufilm italiano nel mondo.
Nell’edizione 2020 la manifestazione renderà omaggio alla forza e all’impegno italiano contro la pandemia. Un tributo alla rinascita del Paese con testimonianze, storie e progetti documentate in soli 2 minuti: chi è sopravvissuto, chi ha aiutato gli altri, chi ha avuto il coraggio di convertire la propria attività, l’azienda, la professione. Ma anche progetti per studiare, socializzare e ripartire in modo nuovo.
La partecipazione è gratuita ed aperta a soggetti singoli o in associazione, in Italia e all’estero, per opere inedite della durata di 120 secondi. Le candidature sono aperte fino al 15 giugno, inviando il proprio link video all’indirizzo: globotricolore6@gmail.com.
Si è aperto con il flash mob #IoRientroACasa e con un contest umanitario dedicato alle videotestimonianze del rimpatrio dei connazionali bloccati all’estero durante la pandemia.Organizzato da Italia Women in the World, il Festival ha il patrocinio del Consiglio generale degli italiani all’estero –Ministero degli Affari Esteri e del Comitato Tricolore Italiani nel mondo, Rai e Anica. Oltre ai 50 Enti italianiall’estero, partner dell’iniziativa sono anche gli Istituti Italiani di Cultura, le Camere di Commercio all’Estero, la Federazione Italiana Cuochi, la Federazione ItalianaTrasporti, la Federazione Italiana Sport Equestri e CinecittàWorld, dove il 1 novembre si svolgerà la cerimonia di premiazione del VI trofeo Globo tricolore.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis