Torna dal 20 al 29 gennaio il Trieste Film Festival, importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale, giunto quest’anno alla 28. edizione, diretta da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo. Ad aprire il festival sarà, venerdì 20 gennaio, l’anteprima fuori concorso di The Teacher, il nuovo film di Jan Hřebejk prossimamente in uscita nelle sale italiane distribuito da Satine Film. La chiusura sarà invece affidata all’ultimo film di Emir Kusturica, On the Milky Road: una storia d’amore sullo sfondo di una non meglio precisata guerra civile interpretata dallo stesso Kusturica e da Monica Bellucci, nei panni di una misteriosa donna italiana.
Nucleo centrale del programma si confermano i tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari: a decretare i vincitori, ancora una volta, sarà il pubblico del festival.
Dieci i film, tutti in anteprima italiana, che compongono il Concorso internazionale lungometraggi: A Good Wife esordio alla regia dell’attrice serba Mirjana Karanović, On the Other Side del croato Zrinko Ogresta (uscirà prossimamente nelle sale italiane con Cineclub Internazionale Distribuzione), Amerika Square di Yannis Sakaridis, il rumeno By the Rails di Cătălin Mitulescu, l’ungherese It’s Not the Time of My diretto e interpretato da Szabolcs Hajdu, lo sloveno Nightlife di Damjan Kozole, le bulgare Kristina Grozeva e Petar Valchanov firmano Glory, I, Olga Hepnarová di Tomáš Weinreb e Petr Kazda (Repubblica Ceca) e il polacco Playground di Bartosz M. Kowalski.
L’Italia e l’Austria, infine, con la coproduzione Mister Universo di Tizza Covi e Rainer Frimmel. Ambientato nel mondo del circo, il film segue il viaggio attraverso l’Italia del giovane domatore di leoni Tairo alla ricerca di Arthur Robin, carismatico Mister Universo degli anni ’50. Prossimamente nelle sale con Tycoon Distribuzione
Altri cinque, oltre ai citati The Teacher e On the Milky Road, i lungometraggi fuori concorso selezionati come Eventi Speciali di questa edizione: a cominciare dall’omaggio postumo a Andrzej Wajda, con Afterimage, ritratto del grande pittore Władysław Strzemiński. È una riscoperta, favorita dal restauro promosso dallo Slovenian Film Centre, quella di The Valley of Peace, uno dei classici del cinema sloveno del secondo dopoguerra firmato dal futuro candidato all’Oscar France Štiglic
Uno speciale omaggio alll’attore Omero Antonutti (con la pubblicazione di un volume di Guido Botteri) sarà l’occasione per celebrare a Trieste il quarantesimo anniversario della Palma d’oro a Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani.
Il Festival ospiterà inoltre la consegna del premio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) che segnala il “Miglior film italiano dell’anno”, Fai bei sogni di Marco Bellocchio, protagonista il 28 gennaio di un incontro con il pubblico.
In collaborazione con Muggia Teatro, inoltre, il Trieste Film Festival ospita la proiezione di These Are the Rules di Ognjen Sviličić: un’occasione per approfondire la conoscenza di uno dei più importanti attori della scena e del cinema bosniaci, Emir Hadžihafizbegović.
Il Concorso internazionale Documentari propone undici titoli, tutti in anteprima italiana, tra i quali Controindicazione della regista serba, Tamara von Steiner, da anni residente in Sicilia, che racconta un luogo sconvolgente come l’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, chiuso nel 2015.
Due film si confrontano con l’orrore della Seconda Guerra Mondiale: da una parte la quotidianità di chi di quegli orrori fu testimone se non complice, seppure dietro a una scrivania, come Brunilde Pomsel, la segretaria, stenografa e dattilografa di Joseph Goebbels, che oggi, a 105 anni, per la prima volta si racconta in A German Life di Christian Krönes, Olaf S. Müller, Roland Schrotthofer e Florian Weigensamer, in uscita nelle sale italiane il 27 gennaio distribuito da Wanted Cinema; dall’altra le vittime, come i rom e i sinti del cui Olocausto poco o nulla si sa, e che viene ora raccontato da A Hole in the Head di Robert Kirchhoff.
Tra i documentari fuori concorso, troviamo Trieste, Yugoslavia di Alessio Bozzer, che attraverso un mosaico di materiali d’archivio, storie e testimonianze ricostruisce gli anni in cui Trieste divenne per tutti gli abitanti dell’allora Jugoslavia la meta prediletta per lo shopping e in particolare per il capo d’abbigliamento simbolo degli anni ’70 e ’80, i blue jeans
Dalla Polonia arriva All These Sleepless Nights di Michał Marczak, che sarà distribuito in Italia da I Wonder Pictures a maggio 2017: premiato per la migliore regia al Sundance 2016, il film racconta una Varsavia sospesa fra il suo traumatico passato e un futuro alimentato da una nuova generazione piena di energia.
Sono 18 i cortometraggi in concorso per il Premio TsFF Corti e l’Italia è rappresentata quest’anno da Mostri del fiorentino Adriano Giotti: Alex ha quasi quaranta anni, si è disintossicato dalla droga da tempo, ma suo padre, che gli è rimasto accanto ogni giorno, ha paura che il figlio possa ricadere di nuovo. Soprattutto ora che deve dare l’addio al cane, l’unico essere a cui Alex tiene davvero.
Si conferma anche quest’anno l’attenzione per l’animazione, con una vetrina fuori concorso dove trova posto anche – in prima assoluta – l’italiano Confino di Nico Bonomolo, la storia di un uomo che grazie al potere dell’arte saprà affrancarsi dal confino impostogli dalla dittatura fascista.
Promossa in collaborazione con Sky Arte, che premierà uno dei film della sezione attraverso l’acquisizione e la diffusione sul canale, TriesteFF Art&Sound propone quest’anno sei titoli in anteprima che esplorano i più diversi ambiti artistici.
Il consueto Focus “nazionale” si allarga quest’anno a un’area geografica, quella delle Repubbliche del Baltico. Per il secondo anno consecutivo il festival continua a esplorare il Nuovo cinema rumeno, presente in molte sezioni e protagonista di uno speciale spazio di approfondimento che propone Sieranevada, il nuovo film di Cristi Puiu, che sarà per la prima volta al Trieste Film Festival per presentare il film e tenere un masterclass.
Altrettanto attesa è l’altra masterclass di questa edizione, che vedrà protagonista il documentarista russo Vitalij Manskij.
Al Premio Corso Salani concorrono quattro film italiani completati nel corso del 2016 e ancora in attesa di distribuzione: Un altro me di Claudio Casazza, Chi mi ha incontrato non mi ha visto di Bruno Bigoni, La natura delle cose di Laura Viezzoli e Sette giorni di Rolando Colla.
Fuori concorso si vedranno inoltre cinque documentari brevi realizzati a Napoli nell’ambito del progetto Filmap “Atelier di cinema del reale”, con la direzione pedagogica di Leonardo Di Costanzo e il coordinamento di Antonella Di Nocera: ‘A Mazzamma di Ennio Eduardo Donato, Antonio degli scogli di Alessandro Gattuso, La barca di Luisa Izzo, Cronopios di Doriana Monaco e Un inferno di Camilla Salvatore.
Giunto alla 7. edizione, When East Meets West propone da quest’anno una formula rinnovata: un doppio focus su una regione europea dell’Est e su una dell’Ovest e a inaugurare questo nuovo format sono state scelti la Francia per il versante occidentale e i Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) per quello orientale.
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