La 26ma edizione del “Sarajevo Film Festival”, manifestazione che ha avuto luogo per la prima volta nell’autunno del 1995 quando la capitale bosniaca era ancora sotto assedio, si terrà quest’anno, dal 14 al 21 agosto, interamente online a causa della pandemia di coronavirus.
La direzione del Festival ha preso questa decisione a causa della peggiorata situazione epidemiologica in Bosnia-Erzegovina e nella regione di Sarajevo in particolare, e pertanto non ci sarà alcun evento in presenza fisica: le sale cinematografiche resteranno vuote, senza proiezioni, compreso il più grande schermo dei Balcani già allestito all’aperto, ed è stato cancellato l’arrivo di tutti gli ospiti del Festival.
Nelle ultime 24 ore, a causa del Covid-19, in Bosnia si sono registrati altri sei decessi, che portano a 369 il totale delle vittime, e 274 nuovi casi di contagio, in tutto 12.927 dall’inizio dell’epidemia.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis