Continua il percorso trionfale di Manodopera (Interdit aux chiens et aux italiens), il film italo-francese di Alain Ughetto, che dopo aver conquistato lo European Film Award per il Miglior Film di Animazione e aver vinto premi nei festival di mezzo mondo, concorre ora per la Tigre d’oro all’IFFR – International Film Festival di Rotterdam, in programma dal 25 gennaio al 5 febbraio. Prodotto dalla società piemontese Graffiti di Enrica Capra, Les Films Du Tambour De Soie – Vivement Lundi! – Foliascope, Lux Fugit, Ocidental Filmes, Nadasdy Film Sarl, Manodopera racconta, accompagnato dalla musica di Nicola Piovani e dalla voce di Ariane Ascaride, la storia autobiografica della famiglia del regista Alain Ughetto in un piccolo borgo piemontese, le condizioni dure della vita nei primi del Novecento, la fame, le guerre, i lutti e la decisione di emigrare in Francia dove rifarsi una vita, ma sempre con l’Italia nel cuore.
Manodopera è stato realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, così come altri due film selezionati dal festival dei Paesi Bassi: Alien Food di Giorgio Cugno e The Store. Il primo, in anteprima mondiale nella sezione Harbour il 27 gennaio, è stato concepito dal regista nel 2007 in seguito a un laboratorio di scrittura collettiva tenuto in una comunità psichiatrica di Fossano. Il film, che con ampie sequenze in soggettiva riprende con delicatezza, e “dall’interno”, lo sguardo di chi soffre di disturbi mentali, è la storia di Alberto, quarantenne affetto da un disturbo bipolare che attraverso le vite degli altri esplorate sui vecchi hard disk del laboratorio in cui lavora, cerca una propria dimensione.
Dopo la sua recente anteprima mondiale al BFI London Film Festival, il 26 febbraio verrà presentato nella sezione Harbour anche The Store, che combina riprese in live action con animazione a passo uno, girato a Goteborg, Torino e Traversella (TO) e che è stato prodotto dalla torinese Indyca e da ONOMA Productions (Svezia). The Store è un provocatorio dramma distopico che accosta live-action e animazione stop-motion per mettere a nudo in modo originale gli effetti disumanizzanti e assurdamente dispendiosi della nostra società.
Nel calendario del festival ci sono poi Esterno notte di Marco Bellocchio (Harbour), Come pecore in mezzo ai lupi di Lyda Patitucci (Harbour), La stranezza (Limelight), E Noite na America di Ana Vaz (Harbour), Nostalgia di Mario Martone (Limelight), Anoubi is not a dog di Zapruder (Art Directions: Installations) e I morti rimangono con la bocca aperta di Fabrizio Ferraro (Harbour).
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis