Festival del cinema spagnolo, apre la storia di Yuli ballerino cubano

Yuli, della regista Icíar Bollaín, premio come Miglior Sceneggiatura all’ultimo festival di San Sebastian per Paul Laverty, ruota intorno alla parabola di Carlos Acosta, leggenda vivente della danza


L’anteprima italiana di Yuli di Icíar Bollaín (Te doy mis ojos; También la lluvia; El olivo), alla presenza della stessa regista, inaugurerà a Roma giovedì 2 maggio alle ore 21.00 presso il Cinema Farnese la 12ma edizione del Festival del Cinema Spagnolo, in programma fino all’8 maggio. Il film, che sarà distribuito in autunno in Italia da Exit Media, ha vinto il premio come Miglior Sceneggiatura all’ultimo festival di San Sebastian per Paul Laverty. Arricchito da coreografie cariche di lirismo, Yuli ruota intorno all’incredibile parabola di Carlos Acosta, in arte Yuli, una leggenda vivente della danza che da piccolo si rifiutava di ballare. Obbligato dal padre che vuole dargli un’opportunità per lasciare una Cuba attanagliata da decenni di embargo, giunge al successo mondiale diventando un performer paragonato a miti quali Nureyev e Baryshnikov.

Venerdì 3 maggio, doppio evento speciale: alle ore 19.00 (con replica il 7 maggio h. 22.30) la proiezione di Alberto-García Alix: la línea de sombra, esordio di Nicolás Combarro, presente a Roma con il produttore Miguel Ángel Delgado, che mette a nudo le origini e i processi creativi di Alberto García-Alix, uno dei più importanti fotografi del panorama artistico europeo, testimone e catalizzatore della Movida madrilena, conosciuto come il Pedro Almodóvar della fotografia.

Alle ore 21.00, altro ospite del festival, la regista Arantxa Echeverria presenterà il suo esordio, Carmen y Lola, fresco vincitore di due Premi Goya come Miglior Opera Prima e come Miglior attrice non protagonista (Carolina Yuste). Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2018, il film racconta la storia di Carmen, una ragazza che appartiene a una comunità di gitani nei sobborghi di Madrid. Destinata a riprodurre uno schema che si ripete di generazione in generazione, e quindi sposarsi presto e crescere il maggior numero di bambini possibile, incontra un giorno Lola, gitana come lei, ma per nulla rassegnata a quel destino.

Sabato 4 maggio (h. 20.15) Gustavo Salmerón, accompagnato dalla madre Julita, vero e proprio personaggio cult in patria, presenterà la sua esilarante opera prima: Muchos hijos, Un mono y un castillo, Premio Goya 2018 come Miglior Documentario, vincitore anche al Karlovy Vary Film Festival, campione d’incassi in patria e amato da Almodóvar. Domenica 5 maggio (con replica mercoledì 9 h. 19.00) sarà la volta di Rodrigo Sorogoyen, regista del momento, trionfatore con El reino agli ultimi Premi Goya: ben 7 tra cui Miglior Regia, Sceneggiatura e Attore protagonista (Antonio de la Torre). Un thriller ad alta tensione che racconta il tema della corruzione nelle alte sfere della politica spagnola. La storia di un dirigente regionale di partito che, coinvolto in un giro di mazzette, sarà espulso dal ‘regno’ e diverrà bersaglio dell’opinione pubblica, tradito da amici e compagni di partito. Il film sarà distribuito in Italia da Movies Inspired dal 4 luglio.

Tra gli eventi speciali, l’omaggio a Pepe Mujica (martedì 7 maggio h. 20.15), ex militante Tupamaro divenuto Presidente dell’Uruguay, famoso nel mondo per la rettitudine della propria condotta politica. A lui e i suoi anni di detenzione in carcere si ispira il film di denuncia La noche de 12 años, di Alvaro Brechner, Premio Goya 2018 come Miglior Adattamento cinematografico. La sezione Latinoamericana è completata dal film colombiano Matar a Jesús, opera seconda di Laura Mora, osannata al Festival di San Sebastián; e dal cult cubano del 1968, Memorias del subdesarrollo di Tomás Gutiérrez Alea, che verrà presentato nella sua versione appena restaurata.

Chiude l’edizione romana mercoledì 8 maggio alle h. 21.30, Goodbye Ringo, film di Pere Marzo, che ripercorre l’epoca dorata degli Spaghetti Western, quando i paesaggi della Spagna divennero lo scenario privilegiato per ricreare la magia del Far West americano. Premiato a Sitges 2018 come Miglior Documentario, si avvale della voce narrante del regista Enzo G. Castellari e l’archivio storico dell’Istituto Luce. L’evento, dedicato alla memoria di Giorgio Capitani, sarà moderato da Marco Giusti, e vedrà la presenza dello stesso regista, di Enzo G. Castellari e di Romolo Guerrieri.

La manifestazione, che da sempre si è connotata come itinerante, farà quindi tappa in diverse città d’Italia, a partire da Treviso e dal Salone del Libro di Torino, dedicato quest’anno proprio alla lingua spagnola, per proseguire a Trento, Senigallia, Campobasso, Napoli, Messina, Verona, Genova, Matera, Padova, Trieste, Perugia, Bergamo, Cagliari, Bari, Bologna, Milano e Reggio Calabria. Tutte le proiezioni del Festival del Cinema Spagnolo sono in versione originale con sottotitoli in italiano. Prezzi 7 € intero / 5 € ridotto per studenti e over 65 Film di apertura biglietto unico 10 € Abbonamento: 5 film a 20 € (eccetto film di apertura e di chiusura).

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