Il 32° Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, si apre sabato 18 novembre (ICTP – Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam”, Strada Costiera 11) con un Evento speciale in omaggio al compositore argentino Astor Piazzolla, nel venticinquesimo dalla sua morte, con la proiezione di Tango en París. Recuerdos de Astor Piazzolla di Rodrigo H. Vila.
Il film, di recentissima produzione, ripercorre momenti importanti dell’esperienza europea di Piazzolla e rappresenta un’occasione unica per conoscere più da vicino lo straordinario percorso artistico e umano di questo grande musicista. Piazzolla era nato a Mar del Plata nel 1921 da una famiglia interamente italiana: il padre, Vicente Piazzolla era figlio di Pantaleone, un pescatore di Trani (Bari) emigrato in Argentina; sua madre era Assunta Manetti, la cui famiglia proveniva dalla Garfagnana. A 16 anni Astor, unico figlio, si trasferisce per alcuni anni con i genitori a New York. Torna in Argentina, con nell’orecchio innovative ispirazioni metropolitane. È istrionico, svelto, creativo. Ma la sua musica non è compresa. Troppo poco tradizionale, gli dicono. Decide allora di raggiungere Parigi.
Qui incontra intellettuali e artisti d’avanguardia. Si sente a casa anche perché frequenta assiduamente, in rue Descartes, nel quartiere Latino, casa Pons. José Pons è un artista originario della provincia di Mendoza, sposato a Jacqueline, bretone. La loro casa, dagli anni Settanta, diviene una sorta di ambasciata culturale argentina in cui passano artisti come Atahualpa Yupanqui, Mercedes Sosa, Jairo, Charles Aznavour, George Moustaki, Julio Cortázar, Susana Rinaldi… Un luogo denso di storie, e tanta musica perché in quegli incontri spesso si suona e canta, benché soltanto in forma spontanea e conviviale: è soprattutto uno spazio di incontro e amicizia.
Dopo 40 anni l’archivio di casa Pons si apre. Ne esce lo straordinario documentario di Rodrigo H. Vila che racconta l’esperienza artistica di Piazzolla, attraversando i paesi che hanno accolto lui e il suo rivoluzionario tango, fatto di elementi jazz, elettronici (“El Conjunto Electrónico”) e assonanze etniche.
Nella svolta musicale di Piazzolla l’Italia è entrata in modo determinante. La composizione “Libertango” (1974), presentata in un memorabile concerto a Milano, segna il definitivo passaggio dell’artista argentino al “tango rivoluzionario”. Un passaggio in cui è stata centrale la collaborazione con il musicista e percussionista napoletano Tullio De Piscopo.
Questo raffinato e coinvolgente documentario è la storia dell’amicizia tra Piazzolla e i Pons. Una storia umana. Ma è anche la storia di Piazzolla, mai raccontata.
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