Una centrale fotovoltaica, simbolo della più grande sfida contemporanea: quella ambientale. È lo scenario che anima il manifesto del 63mo Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, che si terrà a Firenze dal 5 al 13 novembre, svelato oggi sui social e sul sito del festival.
L’immagine è tratta da Everything Will Change di Marten Persiel, il documentario prodotto con il supporto del Wim Wenders Grant of Film e distribuito in Italia da Cloud 9, che inaugura in prima nazionale il festival nella serata del 5 novembre al cinema La Compagnia, in collaborazione con Fondazione Finanza Etica. Il film ci porta in un ipotetico 2054: tre giovani anticonformisti intraprendono un viaggio tra le memorie naturali e la loro bellezza dispersa, desiderosi di scoprire cosa è successo al loro pianeta. La risposta sta nel passato e quando trovano la chiave in un decennio – quello degli anni 2020 – in cui un futuro di colori e biodiversità era ancora possibile, tutto cambia. In questo insolito road movie, la fantascienza incontra la realtà scientifica per esplorare una delle questioni più urgenti del nostro tempo: l’estinzione della fauna selvatica. Sta a noi scegliere quale futuro consegnare alle prossime generazioni ascoltando anche i pareri di studiosi, scienziati e autori impegnati – tra cui lo stesso Wim Wenders – che intervengono nel film.
Il film di apertura fa parte della sezione Habitat – realizzata in collaborazione con Publiacqua, sui temi del vivere contemporaneo in relazione all’ecosistema, all’emergenza climatica, all’evoluzione tecnologica e alle trasformazioni in atto in ambito geopolitico – che si compone in totale di nove titoli: The Territory di Alex Pritz, Just Animals di Saila Kivelä e Vesa Kuosmanen, Into the Weeds di Jennifer Baichwal, Historja – Stitches from Sapmì di Thomas Jackson, Liridon Mustafae Fashion Reimagined di Becky Hutner, e i corti Flying Fishes di Nayra Sanz, Aralkum di Mila Zhluktenko e Daniel Asadi Faezi e Luma di Eleanor Mortimer.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis