Una coproduzione italo-cinese. Protagonista di questa storia Ferdinando Vicentini Orgnani, che è riuscito a coinvolgere la Xi’An di Shangai nella realizzazione di Hannover, noir all’italiana interpretatato da Franco Castellano e Romina Mondello.
Come è nato il progetto?
È nato da una telefonata con Franco Castellano, il protagonista del film, che è un mio vecchio amico. C’era una sceneggiatura scritta assieme a Lorenzo Favella qualche anno fa, quando frequentavamo ancora il Centro sperimentale. È un film di genere, una detective story, costruita con dei codici che permettono alla storia di funzionare anche in Italia. Abbiamo cercato di allontanarci dal genere Chandler. Un giorno Franco mi ha chiamato e mi ha detto di aver tre settimane libere e che piuttosto che andare in vacanza avrebbe preferito girare questa storia. Ne abbiamo parlato con Sandro Frezza, che è mio socio e produttore esecutivo, abbiamo avuto una proposta dalla Orange di Paolo Grezzi, abbiamo messo insieme amici attori, un bel cast. Abbiamo girato per tre settimane in ambienti bellissimi, venti giorni complessivi di riprese di cui 18 a Roma e 3 a Trieste, dove la storia termina. Quando abbiamo iniziato a girare i cinesi ci hanno risposto, e sono entrati al quindici per cento in cambio dei diritti per la Cina. Questo ci ha aiutato a coprire i costi
Come sei entrato in contatto con loro?
Ero stato a Shangai con Italia Cinema, un paio di anni fa e li avevo conosciuti per un altro progetto che dovevo realizzare (un documentario sulla via della seta) ho mantenuto i contatti e ho proposto il film, che hanno accettato. E così questa è diventata la prima coproduzione italo-cinese, forse la prima tra Europa e Cina, perché è vero che sono stati coprodotti molti film, ma i realizzatori erano sempre cinesi, mai europei. Questo primato mi riempie di orgoglio. Siamo riusciti ad aprire una strada, ed il mercato orientale è un mercato immenso nel quale i film italiani non si conoscono.
Il film sarà ambientato nella Chinatown romana, la zona intorno a Piazza Vittorio…
Infatti, ci sarà questa Roma notturna, multietnica, un po’ marginale, con queste architetture monumentali del quartiere Esquilino, il Colosseo, Santa Maria Maggiore, e poi questa Chinatown, questi supermercati, un locale notturno dove si fanno gli spogliarelli che, ovviamente, è stato ricostruito ad hoc, ma che potrebbe benissimo esistere. Adesso la cosa paradossale e curiosa è che sappiamo che esce in Cina. Non sappiamo nient’altro.
Hai coinvolto nel progetto la comunità cinese?
Ci sono dei cinesi che interpretano dei ruoli marginali, delle partecipazioni. Ma non li abbiamo coinvolti. Certo, abbiamo un capogruppo cinese che ci aiuta in alcune situazioni.
Ma hai parlato con loro, li hai conosciuti ..
Certo. Abbiamo parlato molto anche per cercare di capire quanto potesse essere attendibile la nostra ricostruzione.
La produzione cinese è intervenuta in qualche modo?
No, ci daranno solo dei soldi, senza nessun intervento. Era una cosa già in corso di realizzazione, ci sono dei tempi, non potevano fare diversamente. Ma credo che per loro sia un ottimo affare dal punto di vista economico.
Quanto costerà il film?
All’incirca un miliardo e mezzo.
Quando sarà pronto?
Credo a fine novembre. Ancora adesso non sappiamo se sarà distribuito in Italia. Speriamo che piaccia.
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