“Io sono uno che fa film – risponde così il regista iraniano Asghar Farhadi alle polemiche riguardanti la candidatura agli Oscar della sua ultima opera come miglior film straniero dell’Iran – Ho scritto una lettera aperta per spiegare la mia posizione a chi mi accusa di essere da una parte (con il sistema) e dall’altra (contro il sistema). In questa lettera dico a chi presenta il mio film in corsa agli Oscar: se lo dovete fare per farmelo poi pesare, siete liberi di non farlo”.
Il regista, a Roma per l’uscita italiana di Un Eroe, vincitore del Gran Premio Speciale della Giuria, in sala dal 3 gennaio distribuito da Lucky Red, chiude la questione Academy, che lo hanno portato di recente a minacciare di ritirare la candidatura. “Sia i filo-governativi sia l’opposizione hanno questa voglia di appropriarsi di qualcuno. E devo dire, per quanto mi riguarda, non è la prima volta che succede”.
Farhadi si esprime anche sul diffondersi delle piattaforme come principale veicolo di distribuzione cinematografica: “Sono della generazione della sala e non posso immaginare che le piattaforme vincano. Mi capita a volte di vedere a casa film visti in sala tanti anni prima e non mi sembrano più gli stessi. Il fatto è che manca l’atmosfera della condivisione. Lo capisco, il mio è un atteggiamento sentimentale”.
Il film è stato girato a Shiraz, l’antica capitale della Persia, nel sud dell’Iran, uno dei più importanti luoghi culturali del Paese: “Ho girato a Shiraz non a caso perché è una città più umile, ordinaria rispetto a Teheran, dove si trovano ancora persone disposte a darti una mano, ad offrirsi se ti trovi in una situazione complicata”.
Roberto Andò – dopo La stranezza - torna a scegliere “il trio” come protagonista de L’abbaglio, film sulla discesa in Sicilia dei Mille di Garibaldi – interpretato da Tommaso Ragno. Nel cast anche Leonardo Maltese. Il film, al cinema dal 16 gennaio
Il film di Natale con protagonista femminile Isabella Ferrari, e i due ruoli esilaranti di Paolo Calabresi e Marco Marzocca: una storia diretta da Eros Puglielli, che ha tenuto come riferimento anche la Commedia all’italiana; dal 23 dicembre al cinema con Medusa
30 anni dopo, era infatti il 1994 quando usciva la storia di Forrest e Jenny, Robert Zemeckis riunisce la coppia di attori, scegliendo un’unità di luogo, un’architettura fisica ed emotiva, quale specchio dell’esistenza; sorprendente il de-aging dei protagonisti
Il film diretto da Barry Jenkins racconta la storia di come il cucciolo di leone, non di sangue reale e poi orfano, sia diventato Mufasa: Il Re Leone. Per il doppiaggio, anche Elodie. Prodotto con tecniche live-action e immagini fotorealistiche generate al computer, il titolo esce al cinema dal 19 dicembre