Il regista iraniano Asghar Farhadi – premio Oscar per Il cliente – si è espresso sull’arresto della sua attrice Taraneh Alidoosti imprigionata lo scorso weekend dopo aver pubblicato un post in cui si diceva solidale con Mohsen Shekari, giustiziato per aver partecipato alle proteste antigovernative.
In un post su Instagram, Farhadi ha scritto: “Ho lavorato con Taraneh in quattro film, ora lei è in prigione per il giusto sostegno che ha dato ai suoi connazionali e per l’opposizione alle sentenze ingiuste. Se sostenere chi protesta è un crimine, allora decine di milioni di iraniani sono criminali”. Il cineasta chiede alle autorità la liberazione di Alidoosti, Jafar Panahi, Mohammad Rasoulof e di tutti gli altri detenuti meno noti “che hanno come unico delitto quello di rivendicare una vita migliore”.
Jafar Panahi è finalmente libero di viaggiare. Il divieto di viaggio del regista iraniano dissidente è stato improvvisamente revocato dopo 14 anni, consentendogli di lasciare l'Iran per una località sconosciuta insieme alla moglie Tahereh Saeedi
Dopo Jafar Panahi un altro regista dissidente iraniano ritrova la libertà. Si tratta di Mohammad Rasoulof - vincitore dell'Orso d'oro nel 2020 con Il male non esiste - arrestato lo scorso luglio per aver criticato il governo di Ebrahim Rais
Jafar Panahi - che aveva intrapreso lo sciopero della fame per protesta - è stato rilasciato dal carcere di Evin. L'annuncio arriva dalla moglie Tahereh Saidii su Instagram
"Con amore per l'Iran e la gente della mia terra", con queste parole il pluripremiato regista annuncia, tramite una lettera pubblicata su Instagram dalla moglie, uno sciopero della fame che terminerà solo al momento del suo rilascio