Reduce dai successi de I cento passi Fabrizio Mosca porta a Venezia Agua e sal, il film di Teresa Villaverde, prodotto con il portoghese Paolo Branco, uno dei produttori europei più interessanti ed artefice della grande vitalità dimostrata in questi ultimi anni dal cinema portoghese.
Come è nato il progetto di Agua e sal?
Dopo I cento passi ho iniziato a guardarmi attorno e l’anno scorso ho incontrato a Cannes Paolo Branco. Lui è uno dei produttori più straordinari ed eclettici che ci siano in Europa. E per me, che sono agli inizi del mestiere, era una occasione molto interessante confrontarmi con qualcuno che unisce una grande esperienza e il desiderio di trovare progetti originali, di aiutare giovani registi che fanno film in controtendenza con il mercato. Quindi è stato innanzitutto un incontro con un produttore.
Conosceva già Teresa Villaverde?
La conoscevo bene perché avevo visto due dei suoi film: Tres irmaos e Os Mutantes. Li ho amati entrambi e per questo ho pensato che partecipare – anche se solo come produttore minoritario – a un progetto di questa levatura fosse una operazione in sintonia con i miei interessi e le mie passioni.
Il film ha già trovato distribuzione in Italia?
No, non ancora. Aspettiamo la proiezione ufficiale dove ci saranno vari distributori che stimo e che, secondo me, potrebbero essere giusti per questo film. Comunque sono convinto che sarà distribuito in Italia e credo anche che farà discutere.
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