“Senza la musica non so chi sono”, dice Anita (Casadilego), che nella fatidica estate dei suoi 17 anni si ritrova spedita in Calabria dalla nonna (Lunetta Savino), con l’imperativo di studiare per l’esame di pianoforte al Conservatorio. Più che dedicarsi alla musica classica, cui la indirizza la mamma (Anna Ferzetti) lei vorrebbe cantare, e come tutti gli adolescenti cerca la sua voce e la forza per farla sentire. In questo percorso, durante una vacanza forzata che si rivelerà sorprendente, Anita si imbatte in un cantante famoso (Tommaso Ragno) che la voce l’ha appena persa, il suo vicino di casa Vins.
Al suo quarto lungometraggio di finzione – che passa ad Alice nella città – Fabio Mollo sceglie come protagonista di questo romanzo di formazione una cantante di talento come Casadilego (Elisa Coclite), vincitrice di X Factor 2020, una ragazza dal talento musicale cristallino e con un istinto recitativo tutto da scoprire. Prodotto da BartlebyFilm e Fidelio con Rai Cinema, My Soul Summer sarà al cinema con Europictures il 24, 25 e 26 ottobre. Nel film, Casadilego canta due suoi brani inediti: Oceano di cose perse ed Edinburgh attempt no. 2.
Fabio, questo è un nuovo ritorno nella sua Calabria, ma una Calabria diversa da quella ci aspetteremmo.
Da sceneggiatura il film era ambientato a Como, ma quando l’ho letta ho pensato: ok, qui Como si legge Locri. Per me era fondamentale il trasferimento per vari motivi. Penso che la Calabria sia un luogo estremamente cinematografico, infatti è la terza volta che giro giù e ci torno sempre con grandissima gioia, e poi volevo che il viaggio di Elisa fosse in un luogo molto soul come la Calabria, che è la Louisiana d’Italia. Per me, inoltre, la Calabria è il luogo in cui l’impossibile diventa possibile. Uso sempre elementi di realismo magico nei miei film e in questa regione questo mi viene fuori meglio. Locri in particolare creava un bellissimo contrasto: è una città famosa purtroppo per altri motivi e mi sembrava giusto ambientare lì una storia così forte e così diversa. Spero che questo film aiuti tutti noi, compresi gli stessi calabresi, a sfuggire dai pregiudizi.
Casadilego è al suo debutto assoluto come attrice, ma sembra perfettamente a suo agio.
Da subito ho avuto una forte connessione emotiva con lei. Dovevamo trovare un’attrice che sapesse suonare Chopin, cantare e recitare, tutto dal vivo. A livello attoriale non aveva nessuna esperienza, perciò abbiamo fatto quattro mesi di preparazione, e il momento in cui ho avuto la consapevolezza che avrebbe fatto un bel lavoro è stato sul set, dove è diventata un’attrice. Fino ad allora è stato un azzardo. È stata molto coraggiosa, ha fatto la scelta di dare sincerità e grazia al personaggio, di non nascondersi. Ho avuto persino paura di abusare della sua sincerità.
Lunetta Savino ha il ruolo piccolo ma significativo della nonna di Anita, una donna libera, innamorata di un’altra donna.
Con Lunetta abbiamo fatto le prove e lì è emersa questa suggestione: ha fatto un bellissimo regalo al personaggio, gli ha dato questo amore con un’altra donna senza nemmeno domandarsi se fosse lesbica. Ha vissuto semplicemente l’amore in sé e ha dato quello che mi ha detto essere il suo primo bacio saffico cinematografico.
C’è anche un messaggio politico, in un momento storico particolare, difficile.
Per me è proprio il momento di tirare fuori le nostre bandiere. Non vedo l’ora di tirare fuori la mia bandiera del pride oggi.
Sta girando Nata per te, sulla storia di Luca Trapanese e di sua figlia Alba, anche questo un progetto con forti connotazioni politiche…
Lo sto vivendo soprattutto come una storia umana. Ho passato tanto tempo con Luca e Alba quest’estate, hanno un valore umano così bello che il film penso che debba essere concentrato su quello. Detto ciò, quello che è successo a Luca è un fatto storico: il primo caso di adozione di una neonata da parte di un single, ed è successo cinque anni fa. Purtroppo non ha avuto grandi conseguenze dopo, ma a un certo punto spero che arriveranno.
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