Dopo 24 ore di polemiche, Fabio D’Innocenzo, che con il fratello gemello Damiano forma una delle coppie registiche più giovani e talentuose in circolazione, si è scusato ufficialmente in un lungo post su Instragram, proprio su quel social dove tutto era cominciato. Il 9 gennaio, infatti, il regista aveva risposto in maniera sgarbata e addirittura insultato un utente che aveva espresso la propria visione a dir poco negativa dell’opera cinematografica dei due cineasti, che dopo l’ottimo esordio de La terra dell’abbastanza, si sono affermati con Favolacce, Orso d’Argento alla migliore sceneggiatura a Berlino, e sono prossimi all’uscita del loro terzo film America Latina, nelle sale dal 13 gennaio.
Le espressioni più discusse sono state quelle in cui il regista insultava l’interlocutore facendosi forza del successo (anche economico) ottenuto. Frasi come “fo***ti hater” e “ti compro, fallito” sono diventate presto virali su tutti i social. Dopo lunghe ore di polemiche e dopo il rimprovero del fratello Damiano (che sui social non è presente), Fabio si è lasciato andare a un lungo post di scuse che inizia così: “New York, 22 pm. Questo è un post di scuse. Non una storia, voglio che siano righe permanenti oltre le 24 ore. Scrivo i miei pensieri perché non sono stato bene oggi, non sono stato bene ieri. Qualcuno può dire che non sono stato bene mai. Lo accetto, me la sono cercata. Non accetto i miei errori, vorrei essere capace di non commetterli: più di una volta non sono riuscito e me ne scuso”.
Il cineasta ammette le proprie fragilità, scusandosi implicitamente anche con l’incolpevole fratello: “Scrivo questo post di getto anche se sono ore che penso al come sono fatto e al perché. Da quando stamattina ho aperto gli occhi, acceso il telefono e ricevuto la chiamata di mio fratello gemello che mi domandava che cazzo avessi combinato, incazzato come solo un fratello può essere, quindi calmissimo, laconico. Ecco, io la risposta ancora non l’ho trovata. Quindi mi rifaccio a voi, liberi di scrivere qui sotto i vostri consigli, i vostri pensieri, le vostre critiche. Vi ascolto”.
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