CANNES – Lunedì 22 maggio al quarto piano del Palais (Salon des Ambassadeurs) alle 14,30 si svolgerà lo European Film Forum, una tribuna per affrontare temi quali i nuovi modelli di business ed i sistemi di finanziamento nazionali ed europei, a metà del cammino del Programma Media “Creative Europe”, che scadrà nel 2020. Introduce la conferenza Giuseppe Abbamonte (DG Connect, Commissione Europea, direttore Media) e sono previsti interventi, tra gli altri, di Ira Deutchman (professore della School of the Arts Film Program alla Columbia University), Agnieszka Holland, Lucia Recalde (a capo di “Audiovisual Industry and Media Support programmes” al DG CONNECT, Commissione Europea), Isabelle Giordano (Unifrance), della regista Lone Scherfig.
I film sostenuti da, Programma Creative Europe al Festival sono venti quest’anno. Tra questi, in competizione, Rodin di Jacques Doillon, Happy End di Michael Haneke, The Killing of a Sacred Deer di Yorgos Lanthimos e Redoubtable di Michel Hazanavicius.
Alcuni dei più interessanti film del 70° Festival di Cannes arrivano nelle sale della Capitale (fino al 18 giugno) e a Milano (dal 17 al 23 giugno) grazie all'Agis e all'Anec con la classica rassegna, che nel capoluogo lombardo è dedicata quest'anno alla memoria del decano dei critici Morando Morandini
Giunta alla 21ma edizione, Le vie del cinema da Cannes a Roma (14-18 giugno) porterà in alcune sale romane e laziali una selezione di film provenienti dal 70° Festival di Cannes, che saranno proiettati in versione originale con sottotitoli. Le sale coinvolte sono il Giulio Cesare, l’Eden e il Fiamma di Roma, l'Etrusco di Tarquinia, il Palma di Trevignano e il Corso di Latina
"Non c'è solo satira in The square c'è anche un contenuto che volevo trasmettere. Volevo fare un bel film. E poi non si vince una Palma d'oro senza contenuti". Così un eccitato Ruben Östlund, il regista svedese che si è portato a casa la Palma d'oro, ha commentato il premio. Dividerebbe la Palma con qualcuno, magari con Haneke? "No, no con nessuno, è solo mia"
“Ho amato 120 battiti al minuto dall'inizio sino alla fine, non mi sarebbe potuto piacere di più”, ammette il presidente di giuria lasciando intuire la sua preferenza. Per poi aggiungere tra le lacrime, in ricordo degli attivisti che negli Anni ’90 lottarono per rompere l'indifferenza sul tema dell'Aids: “Campillo ha raccontato storie di eroi veri che hanno salvato molte vite"