Locarno. È Blaze Foley, leggenda della musica country americana, il protagonista del nuovo film di Ethan Hawke, Blaze. Il regista lo ha presentato in Piazza Grande dopo aver ricevuto dal Festival l’Excellence Award. “Erano anni che sognavo di girare questo film – spiega Hawke – ma non sapevo bene da dove partire. Poi ho letto il libro di Sybil Rosen, che con lui ha vissuto una storia d’amore travagliata e ho capito esattamente cosa dovevo fare. La stessa Sybil ha partecipato alla stesura della sceneggiatura e ha dato al film un contributo fondamentale. Il suo diario mi ha permesso di strutturare una mappa esatta della vita di Blaze e di ciò che volevo raccontare. Nel film passato, presente e futuro si mescolano continuamente anche se i ‘capitoli’ in cui è suddiviso sono fondamentalmente tre: uno riguarda l’ultima notte della sua vita. Un altro la sua relazione tempestosa con Sybil Rosen, Il terzo, il rapporto di Foley con la musica e i musicisti”.
E proprio per non fare un film esclusivamente sulla musica, ma per “comprendere a fondo chi la musica la fa di mestiere” Hawke ha chiesto ad un musicista di interpretare il ruolo di Blaze. Si tratta di Ben Dickey, che interpreta dal vivo le canzoni di Foley e che anche fisicamente ricorda il musicista scomparso. “Con Ben siamo andati insieme alla scoperta di un personaggio di cui anche mentre giravamo abbiamo continuato ad apprendere dettagli e sfumature. Per questo ruolo non volevo solo qualcuno che conoscesse la musica di Blaze e che suonasse davvero. Volevo anche qualcuno che non provasse l’imbarazzo che solitamente provano i giovani attori davanti alla macchina da presa. Ben questa soggezione non l’ha avuta, perché con il direttore della fotografia, Steve Cosens, abbiamo vissuto insieme tutta la preparazione del film. Siamo andati in giro per settimane nei locali della Louisiana alla ricerca dei posti giusti in cui girare, e così quando si è trattato di fare il primo ciak Ben e Steve si conoscevano talmente bene che è successo tutto con estrema naturalezza”.
E per Ethan Hawke questo film va ben oltre il solito biopic: “Con Blaze non volevo parlare solo di un personaggio, ma di quella fiamma che brucia dentro ognuno di noi. Di quell’energia che ci fa fare cose che talvolta crediamo impossibili. Perché ognuno di noi ha qualcosa per cui lottare. Ed è questo che in fondo ci rende immortali. Parlare di Foley, raccontare chi era, significa anche affermare il valore della vita bohémienne, che a sua volta esprime altri valori che per me sono importantissimi. E questo perché vorrei che la bandiera americana tornasse ad essere il simbolo della libertà, l’emblema di un popolo che ha sempre odiato imposizioni e oppressioni”.
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