E’ tornato sulle scene Enzo Gragnaniello con una serie d’impegni e di progetti che lo terranno occupato a lungo, a cominciare dalle uscite dei suoi ultimi due cd. Uno s’intitola “Quanto mi costa”, mentre con l’altro, intitolato “Vieni con me”, Gragnaniello firma la sua prima colonna sonora per il cinema, ispirata all’omonimo film di Carlo Ventura, con Mariangela Melato ed Enrico Lucci. Per settembre è invece attesa un’autentica novità, che segnerà un’altra delle sue storiche collaborazioni. Dopo essersi esibito con artisti come Roberto Murolo, Ornella Vanoni, Dulce Pontes, Celentano e altri, Gragnaniello ha preparato ora un cd, tutto particolare, con il premio Nobel Dario Fo.
Che film consiglia assolutamente di non perdere?
Forse sarò troppo campanilista, ma un film imperdibile è sicuramente Miseria e nobiltà , con Totò e la regia di Mario Mattoli, tratto da una commedia di Edoardo Scarpetta.
Perché lo considera un film da non perdere?
E’ un film che t’insegna sempre qualcosa di nuovo e riesce a far ridere ogni volta con interpretazioni semplici ma assurde.
Che genere di film ama?
Mi piace il cinema visionario, da Wenders a Bertolucci, perché offre la possibilità di vedere oltre: la vera arte cinematografica appartiene a quel cinema che esprime l’inesprimibile.
Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek.
Due buoni motivi per vederlo?
E’ un film con una storia che viene raccontata attraverso la cinepresa: riesce a fotografare le emozioni, a cogliere le espressioni dell’attore in modo intenso. E poi, mi ha colpito la forza interpretativa di Massimo Girotti, quando veste i panni di un vecchio smemorato, mentre si vedono dei bellissimi flashback con scene della Seconda Guerra mondiale.
Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
In genere, non mi piacciono le americanate, ma amo invece i film americani ricchi di fantasia, di tutti quegli effetti speciali che solo gli americani possono permettersi, grazie ai loro budget milionari, per trasporre la creatività sul grande schermo. Il film d’autore italiano, a meno che non sia di grandi registi come Antonioni, non mi piace molto, soprattutto quando scimmiotta il cinema francese, quando esagera con la violenza, quando usa mezzi pacchiani per convincere il pubblico, come nel caso delle denunce sociali, con storie che sanno troppo di cronaca, tra mafia e camorra.
Quale film sconsiglia assolutamente di vedere?
I film dei fratelli Vanzina e quelli interpretati dalla coppia formata da Boldi e De Sica: sono troppo finti e usano una comicità terribilmente kitsch.
Quale attore italiano ha più apprezzato di recente?
Silvio Orlando.
E l’attrice italiana?
Margherita Buy.
Qual è l’attore italiano che rimpiange?
Marcello Mastroianni: rimarrà sempre un grande.
Quale film non si stanca mai di rivedere?
Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders.
A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
Ad Akira Kurosawa.
Qual è il più bel film d’amore?
Il raggio verde di Eric Rohmer: mi è rimasto molto impresso perché racconta di un amore illuminato dall’ultimo raggio di sole, che al tramonto appare quasi verdastro, allora quell’amore diventa davvero unico, speciale ed eterno, come accade nel film.
Quale sarà il prossimo film che vedrà?
Cuore sacro di Ozpetek.
E quale film non andrà mai a vedere?
La notte dei morti viventi, perché a me l’horror piace solo quando si trasforma in un genere comico e divertente, altrimenti lo trovo ridicolo e noioso.
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