Come ogni anno la Mostra del Cinema di Venezia allunga lo sguardo ben oltre i film in Concorso, concedendo spazio a opere prime e film dal forte impatto sociale, viaggiando tra le cinematografie solitamente meno ascoltate di paesi sparsi su tutto il globo. Tutto ciò grazie principalmente alle selezioni Orizzonti, tra cui spiccano i nuovi film di Pippo Mezzapesa con l’esordio alla recitazione di Elodie, e di Jean-Paul Salomé, con la diva francese Isabelle Huppert.
Tra i documentari, i cortometraggi, le serie e i lungometraggi fuori concorso, non mancano opere di grande spessore come quelle firmate da Walter Hill, Paul Schrader, Paolo Virzì, Olivia Wilde, Gianfranco Rosi, Oliver Stone, Lars von Trier, Nicolas Winding Refn e il film postumo di Kim Ki-duk.
Sono 18 i titoli selezionati in Concorso nella sezione parallela di Orizzonti: Princess del regista italiano Roberto De Paolis, che presenta tra nomi di attori conosciuti come quello di Lino Musella, porta la testimonianza di un’autentica prostituta nigeriana, Obet’ (Victim) dello slovacco Michal Blaško, On the Fringe dello spagnolo Juan Diego Botto, con Penélope Cruz, il colossale film di quattro ore Trenque Lanquen dell’argentina Laura Citarella, Vera, diretto a quattro mani da Tizza Covi e Rainer Frimmel, film di produzione austriaca ma interamente girato a Roma, l’unico documentario nella selezione Innocence di Guy Davidi incentrato sul grande numero di suicidi nell’esercito israeliano, Blanquita del cileno Fernando Guzzoni, Pour la France di Rachid Hami, storia autobiografica del del fratello del regista, vittima di un rituale di iniziazione in un’accademia militare, il thriller A man del giapponese Kei Ishikawa, Bread and Salt dell’esordiente Damian Kocur, Luxembourg Luxembourg, commedia belga di Antonio Lukich, Ti mangio il cuore, nuovo film di Pippo Mezzapesa, storia di faide familiari nel Gargano con un cast stellare composta da Francesco Patané, Michele Placido, Tommaso Ragno e impreziosito dall’esordio alla recitazione della cantante Elodie, To the north del romeno Mihai Mincan, Autobiography din Makbul Mubarak, film che fa i conti con l’eredità del dittatore indonesiano Sukarno, La syndacaliste di Jean-Paul Salomé, con Isabelle Huppert, World War III dell’iraniano Houman Seyedi, The happiest man in the world di Teona Strugar Mitevska, regista macedone apprezzata per Dio è donna e si chiama Petrunya, The bride, di Sérgio Tréfaut.
Tra i 10 film di orizzonti extra ricordiamo L’origine du mal di Sébastien Marnier, con la vincitrice del premio alla migliore attrice della scorsa edizione di Orizzonti Laure Calamy, l’opera prima di Carolina Cavalli Amanda, con una straordinaria Benedetta Porcaroli, Notte Fantasma di Fulvio Risuleo con Edoardo Pesce e Nezouh di Soudade Kaadan, regista siriana vincitrice della Miglior Opera prima a Venezia nel 2018.
Tra le opere fuori concorso spiccano due miniserie d’autore molto attese. Riget Exodus di Lars Von Trier, che aprirà la Mostra e Copenaghen Cowboy di Nicolas Winding Refn, in chiusura della kermesse. Nel giorno di chiusura toccherà anche a uno dei film fuori concorso più attesi, Sole a mezzanotte di Francesco Carozzini, film di produzione italiana con Alessandro Borghi, ma girato interamente in Norvegia, tratto da un thriller di Jo Nesbø. Fanno parte dei film fuori concorso anche il western Dead for a dollar firmato da Walter Hill con Christoph Waltz e Willem Dafoe, Call of God, film postumo del regista Leone d’oro Kim Ki-duk, morto pochi giorni dopo l’inizio del montaggio, Dreamin’ Wild di Bill Pohlad con protagonista il premio Oscar Casey Affleck, Master Gardener di Paul Schrader, che sarà premiato con il Leone d’oro alla carriera, con Joel Edgerton e Sigourney Weaver, Siccità, atteso nuovo film corale di Paolo Virzì con un cast ricchissimo, Don’t Worry Darling, secondo film da regista di Olivia Wilde.
Di grande valore anche la selezione di documentari fuori concorso tra cui troviamo Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom instant movie sulla guerra ucraina di Evgeny Afineevsky, The matchmaker di Benedetta Argentieri, Gli ultimi giorni dell’umanità di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, coprodotto da Cinecittà, The Kiev Trial di Sergei Loznitsa, Nuclear di Oliver Stone, già pronto a far discutere, e In viaggio, primo documentario di montaggio di Gianfranco Rosi con materiali non originali, ovvero i resoconti dei viaggi all’estero del Papa.
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