Elisabetta Rocchetti: il mio elogio della normalità


Ludovico è giovane, bello e ricco, naturalmente assai desiderato dalle donne. Lui non si nega, neppure alla sua professoressa e alla madre del suo migliore amico. Quando il ragazzo incontra Giulia, sembra che inizialmente le cose possano cambiare, ma qualcuno ha tramato alle sue spalle per molto tempo. E’ questa la trama di Diciottanni – Il mondo ai miei piedi, film di Elisabetta Rocchetti, regista e attrice vista, tra gli altri, ne L’Imbalsamatore di Garrone, Il Cartaio di Argento e Il ritorno del Monnezza di Vanzina, che uscirà venerdì 29 aprile con Officine UBU. Nel cast Marco Rulli, Rosa Pianeta, Alessia Barela, Nina Torresi e la stessa Rocchetti.

 

Per la cineasta, autrice fino ad ora di un paio di corti – uno dei quali, Mi vuoi così?, ha spopolato al festival Cortinametraggio conquistando il premio come miglior regista esordiente e quello per il miglior attore protagonista nella sezione corticomedy – è l’esordio in sala.

 

”Ho voluto raccontare il disagio di chi è incapace di vivere la propria età – dice la regista – Sia il protagonista che le donne del film non riescono a relazionarsi in modo armonico con il tempo in cui vivono. Lui brucia le tappe troppo presto e si sente già adulto, loro non accettano il passare del tempo e cercano di esorcizzarlo attraverso la seduzione. Questi mondi – continua Rocchetti – si incontreranno, intrecciandosi in una spirale affettiva in cui l’erotismo e l’amore saranno confusi, al punto da scardinare gli equilibri emotivi di tutti. Questo è alla base dell’incomprensione che caratterizza i rapporti tra i personaggi. Il protagonista, non avendo avuto una normale educazione sentimentale, conosce solo un’affettività istintiva e bulimica e il suo bisogno di amore non viene decodificato in modo appropriato. Allo stesso modo – prosegue la regista – le donne del film sono accomunate da un sentimento di solitudine che cercano di colmare attraverso momenti di affettività fittizia. Vuole essere un elogio della normalità, perché è attraverso la normalità che i personaggi si salvano, si pacificano e trovano la propria dimensione in maniera catartica”.

Intento della regista è raccontare il mondo giovanile in maniera diversa rispetto a quello a cui il cinema ci ha abituato negli ultimi anni: “Non volevo fare il solito film alla Federico Moccia. Lo sbandamento del protagonista l’ho provato anch’io in giovinezza, ma la storia in sé me l’ha ispirata un diciottenne che ha vissuto qualcosa di molto simile, anche se la sua vita nella realtà è molto più complicata”. Si parla di sesso ma “non volevo fare un film erotico, ma raccontare la solitudine di persone che si incontrano attraverso il sesso”.

 

“Ludovico sente la mancanza dell’affetto materno e paterno – fa eco l’attore ventisettenne Marco Rulli, ora sul set di Don Matteo – e lo cerca, insieme alla stabilità, in donne più grandi, che però si rivelano specchio di se stesso, fragili e instabili come lui”. La difficoltà principale è stata trovare le risorse per il progetto, girato con un budget contenuto.

 

Gli amanti del rap riconosceranno tra i volti della pellicola quello di G-Max, famoso per i suoi trascorsi da musicista nel noto duo Flaminio Maphia, ma non nuovo ad esperienze cinematografiche. Era infatti coprotagonista di Zora la vampira, exploitation “all’amatriciana” girato dai Manetti Bros. L’attore è ora sul set di Lola & Virginia, una nuova sitcom diretta da Alessandro Celli (David di Donatello per il corto ‘Uova’), tratta da un omonimo cartone animato spagnolo, “che da ottobre dovrebbe andare in onda su Rai2 e Nickelodeon”, come lui stesso ha rivelato a margine della conferenza stampa. “Interpreto un bidello appassionato di giochi di ruolo e heavy metal – ha detto – con tanto di magliette hard rock sotto il camice!”

 

In occasione della prima, al cinema Fiamma di Roma Elisabetta Rocchetti e gli attori del film saluteranno il pubblico presente in sala allo spettacolo delle 22,30.

autore
26 Aprile 2011

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