Elio Germano fluttua grazie alla tecnologia di Cinecittà

L'attore è il protagonista di L’uomo senza gravità, esordio nella finzione di Marco Bonfanti che ha girato a Cinecittà dove sono stati ricostruiti gli interni e gli effetti digitali sono curati da EDI


Marco Bonfanti al suo esordio nella finzione, dopo i documentari L’ultimo pastore e Bozzetto non troppo, ha da poco terminato a Cinecittà le riprese del suo film L’uomo senza gravità. Rimangono da girare alcune scene ad aprile a Bruxelles. “E’ il racconto di un uomo che cerca la normalità, in un mondo dove la normalità sembra un difetto” dice il regista a cui piace tanto il candore del personaggio di Oscar (Elio Germano), un puro, un ingenuo che si scontra con la durezza della realtà.

Come ci anticipa il titolo fin dalla nascita il protagonista fluttua nell’aria e verrà tenuto nascosto dalla madre (Michela Cescon) e dalla nonna (Elena Cotta) per molti anni. Fino a quando il mondo si accorge dell’uomo senza gravità. “E’ difficile catalogare un film soprattutto mentre lo stai facendo, è un biopic fantasioso, in effetti narra la storia di un bambino dalla nascita fino ai giorni d’oggi. Tutto nel film è molto realistico e veritiero, tranne Oscar che ha questo dono o difetto che lo rende un po’ fantastico, calviniano” dice il regista.

Tre le settimane impegnate negli Studios di via Tuscolana dove sono stati ricostruiti tutti gli ambienti – la stanza del protagonista quando è bambino, la stanza di quando è adulto – scelta obbligata soprattutto dovendo ricorrere a tanti effetti speciali realizzati con macchine attrezzate di cavi. Non dimentichiamo che Oscar, il protagonista della vicenda, fluttua come un palloncino al polso di un bimbo. A coordinare gli effetti visivi è EDI Effetti Digitali Italiani, che supervisionerà tutto il percorso tecnologico del film. La post produzione VFX sarà realizzata in Italia e all’estero, grazie alla coproduzione con Climax Films del Belgio.

“Quello che ho chiesto sin da subito è che l’effetto anti gravitazionale del protagonista risultasse il più veritiero possibile. Non volevo che Oscar fosse – dice il regista Bonfanti – come quei supereroi che volano qua e là controllando il loro potere. Il suo galleggiamento è una sorta di errore nella legge fondamentale della fisica e volevo perciò immergere lo spettatore in un mondo il più realistico possibile. E’ stato perciò chiaro sin da subito a tutti, che come prima cosa, avremmo dovuto ricostruire per intero tutti gli interni dove il protagonista fluttua”. Allo scenografo Tonino Zera (David di Donatello) è stata affidata la sfida di realizzarli a Cinecittà nell’ottica degli effetti speciali e quindi con pareti semovibili e con soffitti a scomparsa.

Infine, a rendere possibile queste evoluzioni nell’aria sono due fra i migliori professionisti a livello internazionale nell’ambito degli SFX: Franco Salomon, stunt coordinator che ha realizzato, tra gli ultimi, Avengers: Age of Ultron e Maria Maddalena. Maurizio Corridori, che si occupa di VFX, ha utilizzato per le evoluzioni e fluttuazioni nell’aria un braccio meccanico, ne esistono solo 3 esemplari nel mondo, uno qui a Roma, che permette di creare l’assenza di gravità ed è stato impiegato negli USA per Gravity e in Inghilterra per Harry Potter.

Proprio di loro e dell’impostazione degli effetti visivi del film, ci parla Stefano Leoni di EDI come VFX Supervisor, (The Greatest Showman, American Gods): “L’imperfezione e l’inerzia dell’assenza di gravità è legata al movimento libero del protagonista per cui abbiamo optato per una tecnica mista di VFX, RIG di alto livello e motion control. Grazie al lavoro svolto da Franco e Maurizio siamo riusciti ad ottenere la leggerezza senza vincolare o snaturare l’elemento narrativo della storia. Con Bonfanti abbiamo fatto molte sessioni di prove e costruito una sorta di “coreografia” nelle inquadrature. Sollevare l’attore in fase di shooting è diventato “normale”, solo su un piano differente, ed il regista è stato libero di far recitare i protagonisti come voleva, di mantenere l’eleganza e la poesia delle inquadrature di un film autoriale. Nella scena del parto, una delle più complesse, abbiamo approcciato l’effetto in tre modi differenti; devo dire che il primo, con un neonato di pochi giorni sollevato e fatto lievitare è stato pazzesco ed impensabile fino a poche ore prima di girare. La post produzione si svolgerà nei prossimi mesi e vedrà impegnati molti artisti, le lavorazioni prevedono anche la ricostruzione di alcuni sfondi per contestualizzare alcuni ambienti”.

L’uomo senza gravità è una produzione Isaria Productions e Zagora Film con Rai Cinema, coprodotto da Climax Films (Belgio), Mact Productions (Francia), con il contributo del MiBAC Direzione Generale Cinema e con il sostegno di IDM Südtirol – Alto Adige Film Fund & Commission (BLS), prodotto da Isabella Spinelli e Anna Godano.

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05 Marzo 2019

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