La 44maedizione dell’Efebo d’Oro si è chiusa con la consegna dell’Efebo d’Oro per il miglior film tratto da un’opera letteraria a 100 minutes – Ivan Denisovich, ultimo lavoro del regista russo Gleb Panfilov. La giuria presieduta da Egle Palazzolo e composta da João Botelho, Robert Cahen, Emanuela Martini e Nadia Terranova ha assegnato il premio con la seguente motivazione: “I film sono storie; il cinema è qualcos’altro, è il modo in cui racconti le storie. Panfilov è un maestro del cinema. ha filmato solo l’essenziale. Il film, adattamento del romanzo Una giornata di Ivan Denisovič di Aleksandr Isaevič Solženicyn, porta con sé una poesia eterna dove sofferenza, libertà e umanità si incrociano e in cui la direzione degli attori è eccezionale. La distruzione di un fragile essere umano da parte di una dittatura è difficile da capire. Un eccellente libro sarà sempre un eccellente libro e un grande film sarà sempre un grande film. Viva Panfilov, viva il cinema”. Una menzione speciale è andata a Daughters di Nana Neul e una menzione speciale per l’interpretazione a Marina Foïs, attrice del film Ils sont vivant di Jeremie Elkaïm .
L’Efebo d’Oro alla carriera – Banca Popolare Sant’Angelo è andato a Silvio Soldini, regista lontano dal glamour dei tappeti rossi, coerente e rigoroso nelle scelte registiche, attento a un cinema fatto di tensioni esistenziali troppo spesso irrisolte. L’Efebo d’oro Nuovi linguaggi – Città di Palermo è stato assegnato ai registi Tizza Covi e Rainer Frimmel, rigorosi autori di cinema documentario.
La giuria dell’Efebo Prospettive per opere prime o seconde, composta da Antonio Bellia, Selene Caramazza e Daniele Vicari, ha premiato OBEŤ di Michal Blaško e motiva così la scelta: “Una opera prima complessa, matura, che racconta i conflitti sociali senza pietismi né manicheismi, con slancio. La storia della madre single ucraina, che vive in una piccola città ceca con suo figlio vittima di violenza, diviene la cartina di tornasole di una malattia sociale in procinto di esplodere, la xenofobia tra comunità di immigrati in lotta tra loro. Una regia compiuta, molto calibrata. Una scrittura che rende il racconto sorprendente e imprevedibile, con una tensione narrativa forte e crescente”.
Il Premio ANDE Palermo Cinema Donna è invece andato a Miss Viborg di Marianne Blicher “Per aver affrontato con i toni rassicuranti dei colori verde/azzurro, in maniera originale, il tema della vecchiaia e di come non sia facile accettarla, della solitudine e di come la diffidenza nei confronti del prossimo, causata dalla consapevolezza della propria fragilità, possa essere superata grazie all’amicizia, anche la più imprevedibile”. Menzione speciale a Sabrina Sarabi, regista di No one with the Calves.
La giuria degli studenti premia ad ex aequo Miss Viborg e Onoda di Arthur Harari; menzione speciale per la fotografia a Atlantide (Italia, 2021) di Yuri Ancarani.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis