Efebo d’Oro, il miglior film è portoghese

La giuria della 43esima edizione dell’Efebo d’Oro ha consegnato il premio al miglior film tratto da un’opera letterario a a O ano da morte de Ricardo Reis di João Botelho. Miglior opera prima o second


Si è chiusa sabato 20 novembre la 43a edizione dell’Efebo d’Oro che quest’anno ha premiato con l’Efebo d’Oro alla carriera – Banca Popolare Sant’Angelo Costa-Gavras, regista greco naturalizzato francese, cineasta di fama internazionale la cui filmografia è sinonimo di impegno civile e onestà intellettuale.

L’Efebo d’oro Nuovi linguaggi – Città di Palermo è stato assegnato a Constanze Ruhm, filmmaker, regista, artista, autrice e curatrice austriaca, i cui lavori investigano la connessione tra cinema, nuovi media e archivi, focalizzandosi sulla rappresentazione e performatività in relazione alla storiografia femminista “Per la capacità di rivisitare la storia del cinema e dei movimenti politico-culturali instaurando un rapporto inedito con i materiali d’archivio; attraversando un processo creativo che fa emergere in filigrana una controstoria, che dà voce alla marginalità, alle dinamiche latenti dell’immagine filmica, allo sguardo femminile spesso invisibile»”.

La giuria presieduta da Egle Palazzolo (presidente del Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema), Roberto Escobar (critico cinematografico), Frédéric Farrucci (regista), Olivia Magnani (attrice) e Leena Pasanen (direttrice Biografilm Festival), ha consegnato l’Efebo d’Oro per il miglior film tratto da un’opera letteraria a O ano da morte de Ricardo Reis (Portogallo, 2020) di João Botelho con la seguente motivazione: “A João Botelho perchè oggi più che mai è ricca e significativa la sua scrittura cinematografica nella quale si ripropone una militanza politica divenuta chiara forza di ispirazione e di suggestivo impegno. Con O ano da morte de Ricardo Reis tratto con sapienza e coraggio da un’opera di José Saramago, questo straordinario regista portoghese ci consegna a sua volta in linea, ma allo stesso tempo autonomamente, un’opera reale e poetica nella quale anche il prescelto bianco e nero sino al colore della parte finale del film divengono poesia e esaltano l’alternanza di pioggia e luci ,quello della realtà di speranze tradite e di sogni divenuti impossibili. Ma lasciano tuttavia la sottile speranza che la morte non sia simbolo di sconfitta ma possa divenire simbolo perenne di grandi resistenze e risorse dell’uomo. E certamente dell’artista e dell’arte”.

La giuria dell‘Efebo Prospettive per opere prime o seconde, composta da Doriana Leondeff (sceneggiatrice), Maryam Goormaghtigh (regista) e Francesco Calogero (regista), ha premiato Bait (UK, 2019) di Mark Jenkin “Per la forza narrative e le potenti ambientazioni che, attraverso un sorprendente bianco e nero ci racconta quella che sembra una vecchia storia mentre è profondamente radicata nel presente. I personaggi sono caratterizzati con profondità umana e ottimamente supportati dalle performance degli attori”. La stessa giuria ha attribuito una menzione speciale a Sous le ciel d’Alice (Francia, 2021) di Chloé Mazlo “Per l’origonalità del linguaggio e la sensibilità nell’affrontare temi tanto dolorosi”.

La presidenza del Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema ha conferito il Premio speciale a Hot Scent (Iran, 2020), Ali Ebrahimi “Intenso e partecipato film attraverso il quale il (giovane) autore ci offre un’immagine per molti versi inedita dell’Iran contemporaneo e della complessa e difficile condizione della donna in quel paese. Sostenuto da una interprete di notevoli capacità espressive che sottolineano la posizione della donna quale è secondo la partecipe visione del giovane regista e aggiungono nuove e più sfaccettate riflessioni anche in relazione a un tempo che trascorre e nel quale mutano aspirazioni e bisogni ma resta immutata la crudeltà del vissuto”.

Il Premio ANDE è invece andato a Green Sea (Germania, 2019) di Angeliki Antoniou “Un viaggio struggente e malinconico attraverso ricordi, sogni e vissuto di una donna enigmatica, poetica nella sua fragilità e intensa nella sua determinazione, verso la seconda opportunità che l’esistenza le offre. Un racconto di silenzi e immagini illuminate dai profumi, i sapori e il mare di Grecia, che lascia dentro un delicato groviglio di interrogativi e sentimenti»”. Mentre il Premio della Giuria studenti è stato assegnato ad ex aequo a My London Lullaby (UK, 2021) di Hugo Santa Cruz e a Garçon Chiffon (Francia, 2021) di Nicolas Maury.

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22 Novembre 2021

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